Perquisito Monteleone: "Non ho rivelato le fonti, si mina la serenità dei giornalisti"

Di Redazione | 1 Ottobre 2018 alle 16:36

Perquisito Monteleone: "Non ho rivelato le fonti, si mina la serenità dei giornalisti"

Caso Rossi, nel mirino della Procura di Genova la nota intervista al gigolò dei presunti festini: “Testimonianza fondamentale”

Fa discutere la perquisizione della Polizia Postale subita dal giornalista de le Iene Antonino Monteleone nella sua abitazione, per ordine della Procura di Genova, che indaga sui nuovi filoni dell’inchiesta David Rossi (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/inchiesta-david-rossi-la-polizia-postale-perquisisce-la-casa-della-iena-monteleone/). La perquisizione si deve alla famosa intervista realizzata al gigolò dei festini Stefani, che ha testimoniato la presenza in tali occasioni di pezzi grossi della politica senese e nazionale, nonchè della magistratura: “Non ho mai voluto rivelare l’identità della fonte che ci ha raccontato dei festini”, ha spiegato Antonino Monteleone a caldo della perquisizione, “e se da una parte sono contento che la procura di Genova continui a indagare, dall’altra però sono preoccupato, perché così facendo si mina la serenità dei giornalisti a mantenere la segretezza delle proprie fonti”.

Come si legge nel decreto di perquisizione, questa si rende necessaria al fine di “individuare la vera identità di Stefano, la cui testimonianza si palesa fondamentale per l’accertamento del reato, posto che l’esistenza o meno dei festini e la partecipazione di vertici della magistratura e della Banca Mps è circostanza che ove provata corroborerebbe la tesi per cui le indagini sulla morte del povero Rossi, condotte dalla magistratura in modo asseritamente lacunoso avrebbero avuto lo stigmatizzato sviluppo in quanto condizionate da inconfessabili legami e da situazioni personali che esponevano i protagonisti ad illecite pressioni”.



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