Piano Operativo: le opposizioni Pd, Per Siena e In Campo lasciano l'aula

Le minoranze hanno lamentato "la mancanza di informazione e chiarimenti"

Di Redazione | 21 Dicembre 2020 alle 19:33

Piano Operativo: le opposizioni Pd, Per Siena e In Campo lasciano l'aula

I gruppi consiliari PD, Per Siena e In Campo, contrari al Piano Operativo in fase di approvazione presentato dalla maggioranza, hanno abbandonato l’aula del Santa Maria della Scala lamentando la mancanza di “informazione e chiarimenti”.

“Oggi è stato il quinto giorno di Consiglio comunale sul Piano Operativo, che è l’atto più importante di questa consiliatura, perchè per i prossimi 5 anni vorrebbe guidare la vita economica e sociale della Città, influire sui piani delle opere pubbliche e che dovrebbe aiutare Siena a superare la crisi Covid, la più difficile dal dopoguerra – è il comunicato congiunto delle minoranze – Avrebbe potuto essere il Piano che governava il patrimonio immobiliare di Banca MPS e gli stabilimenti necessari per le Scienze della vita, il sostegno alla ricerca hitech, il miglioramento della vivibilità della Città, la prevalenza del riuso degli edifici rispetto alle nuove costruzioni, il dialogo costruttivo col resto del territorio, il rifiuto di ogni speculazione edilizia. E, invece, per chiedere all’Amministrazione di affrontare in modo organico con la Banca il tema degli immobili in Città, ai Gruppi di Opposizione è toccato presentare un ordine del giorno e ben 15 emendamenti, uno per ognuna delle sedi di MPS a Siena. Sulle Scienze della vita, abbiamo letto che Toscana Life Sciences, la fondazione pubblica che ci rende protagonisti nel mondo della speranza medica per le soluzioni di questa pandemia, è a corto di spazi, ma in consiglio comunale si è però alzata solo la nostra voce per dire che bisogna trovare una soluzione. Inoltre, invece di prefigurare opportunità per la produzione e l’innovazione, il Piano ha previsto una pletora di medio-grandi strutture di vendita e distribuzione, mettendo in fibrillazione il sistema della rete delle piccole attività”.

“Il dimensionamento delle previsioni di nuove case ha superato di gran lunga il recupero delle volumetrie esistenti – proseguono le minoranze – senza misure concrete per attrarre e mantenere nuova popolazione, senza risposte ai nuovi tempi e bisogni della Città, che risulterà fortemente cambiata quando la Pandemia finirà. Così, i contributi e le osservazioni di Regione, Sovrintendenza, Provincia, delle Associazioni, Ordini e Categorie, non sono stati recepiti come sarebbe stato necessario, nonostante abbiano messo in luce i gravi limiti e carenze di visione, partecipazione e tempismo di questo Piano Operativo. Solo grazie alle istanze delle Opposizioni, queste osservazioni sono state dettagliatamente lette in aula al momento delle votazioni, anche per farne conoscere il contenuto ai cittadini collegati via streaming, e le abbiamo sostenute. A riprova di questa tracotanza, la maggioranza ha deciso di accettare anche le osservazioni presentate oltre i termini, con una scorrettezza. Addirittura era stato presentato un articolo che avrebbe consentito di recuperare i Permessi edilizi scaduti, poi ritirato dagli uffici a seguito di una nostra contestazione di illegittimità. Col paradosso che quando si doveva far partecipare non si è fatto, e quando non si sarebbe dovuto, invece sì. E ricordiamo che manca ancora il documento che dettaglia i punti del Piano in cui sia stata accolta la partecipazione dei cittadini, pena la carenza di motivazione dell’atto. Oggi, infine, sono stati all’ordine del giorno gli emendamenti della stessa Maggioranza contro il suo stesso Piano, per modificare il parere degli uffici, non sulla normativa generale, bensì per recuperare gli interventi di privati bocciati dagli Uffici”.

“La maggioranza, quindi, si è dimostrata così poco convinta di questo Piano Operativo che ha contestato se stessa, con il rischio, oltretutto, di dare risposte diseguali ad istanze analoghe, rispetto alle decisioni già assunte nelle precedenti sedute. Sono ben 16 gli emendamenti presentati della Maggioranza contro se stessa, che si aggiungono alle innumerevoli “auto-osservazioni” dell’Ufficio Tecnico. Così, le opposizioni, pur non avendo fatto mancare il loro contributo costruttivo per migliorare il Piano, alla fine non sono state in grado di prendere parte al voto, che comunque sarebbe stato contrario, per mancanza di informazione e chiarimenti. Ma se non ci si sveglia e ci si mobilita per queste cose ora, quando allora?” concludono i gruppi consiliari.



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