Pif, un giorno in città: Siena, l'università, il Palio, la lotta alla mafia

Di Redazione | 21 Marzo 2017 alle 22:29

Pif, un giorno in città: Siena, l'università, il Palio, la lotta alla mafia

Intera giornata senese per Pif

Un intero giorno a Siena per Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, attore, regista, autore. Prima la mattinata alle Scotte per l’inaugurazione della sala cinema in pediatria, quindi pomeriggio passato nell’Aula Magna del polo Mattioli dell’Università di Siena per l’incontro con gli studenti “Narrarsi e narrare la nostra realtà” , assieme al rettore Francesco Frati, al delegato agli studenti Alessandro Donati, Loretta Fabbri, direttrice del dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale – campus di Arezzo e responsabile scientifico del progetto “Soft Skills” del Santa Chiara Lab e Fiorino Iantorno, direttore del Santa Chiara Lab. Infine cena nella Contrada della Torre che, durante il ciclo de “Il Palio nel cinema e nel piccolo schermo. Un viaggio commentato all’interno delle pellicole e dei documentari della nostra festa”, ha proposto la visione del documentario  “Il testimone – Il Palio di Siena” dello stesso Pif. Presente nella Torre, oltre al Priore Pierluigi Millozzii e al capitano paolo Capelli che hanno fatto gli onori di casa assieme al presidente di Società Gianluca Peccatori, anche il Prefetto di Siena Armando Gradone. Un vero e proprio bagno di folla senese per Pif, già conosciutissimo per avere prodotto alcune trasmissionidi successo e per essere entrato in contatto con la città.

Tanti i temi toccati da Pif  a Siena, in una giornata particolare, quella in ricordo delle vittime delle mafie. “Puo’ sembrare una bestemmia, ma deve essere una giornata di festa”. Questa la “provocazione” dell’attore e regista Pif sulla giornata in ricordo delle vittime delle mafie. Pif, a margine dell’inaugurazione della sala cinema al reparto di pediatria all’ospedale di Siena, ha poi spiegato ai giornalisti: “Una giornata di festa perche’ finalmente ci ricordiamo di queste persone, dobbiamo dare un senso alla loro morte e quel senso lo diamo noi quindi dobbiamo essere positivi, bisogna guardare al futuro con il sorriso”.

“La cosa e’ piu’ grave di quanto non sembri”. Cosi’ Pif ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano poi cosa ne pensasse delle scritte rinvenute ieri sul Vescovado di Locri. Pif, a margine dell’inaugurazione della sala cinema nel reparto di pediatria all’ospedale di Siena, ha spiegato: “E’ vero che probabilmente non e’ il ‘ndranghetista che ha firmato quella scritta ma e’ frutto di una cultura che purtroppo nel meridione esiste. Probabilmente chi l’ha fatto e’ un ragazzotto che non esclude di lavorare con la ‘ndrangheta, di fare quella scelta di vita o la sta per fare; il mafioso o il ‘ndranghetista vero non si mette a scrivere la’ e soprattutto non provoca”, ha aggiunto Pif che poi ha concluso: “Per far si’ che non succeda piu’ bisogna lavorare nelle scuole, ci vuole molto tempo; non si risolve solo con la polizia o con i carabinieri”

Non poteva mancare anche un accenno al Palio e a Siena. “Ho raccontanto il Palio – ha detto – con spontaneità, semplicemente facendo vedere quella che è la realtà e credo che questo sia quello che sia piaciuto di più ai senesi. In quei giorni i senesi potrebbero chiduere senza problemi le porte della città, sono fatti così: se ti interessi a loro con rispetto va bene, se non ti interessi non gliene importa assolutamente niente. Questo è il bello del Palio e delle Contrade”.

Radio Siena Tv ha seguito l’intera giornata dell’attore-regista.



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