Ponte non vendette la Robur sotto minaccia. Archiviazione per Durio e Valentini

Di Redazione | 23 Dicembre 2018 alle 12:19

Ponte non vendette la Robur sotto minaccia. Archiviazione per Durio e Valentini

Le ipotesi di accusa erano di violenza privata e violazione di domicilio

Il gip del tribunale di Siena, su richiesta della Procura della Repubblica, ha archiviato l’indagine relativa alla lunga querelle per il passaggio delle quote societarie della Robur dalle mani dell’ex presidente Antonio Ponte ad Anna Durio.

L’inchiesta  vedeva nel registro degli indagati la stessa attuale n1 dei bianconeri e l’ex sindaco Bruno Valentini, con le ipotesi di accusa di violenza privata e di violazione di domicilio. Secondo le accuse di Ponte, che ha presentato denuncia nell’ottobre 2016, nel 21 luglio 2016 questi sarebbe stato costretto con la minaccia e l’intimidazione a firmare la procura per vendere la società a un prezzo giudicato inferiore al suo valore, durante un summit dal notaio in via del Giglio alla presenza del sindaco, mentre fuori i tifosi erano assiepati in strada ad attendere novitá.

Così l’ex primo cittadino Valentini ha commentato l’archiviazione:

“Pensare che Ponte poteva uscire a testa alta dall’avventura della Robur – ha scritto su Facebook – Invece ha preferito uscirne nella maniera peggiore, accusando me ed Anna Durio di averlo costretto a firmare il passaggio di proprietà che salvò la Robur, ponendo le basi per un progetto serio”.



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