Processo Ruby Ter a Siena, Procura chiede 4 anni e 2 mesi per Berlusconi

Di Redazione | 13 Febbraio 2020 alle 15:49

Processo Ruby Ter a Siena, Procura chiede 4 anni e 2 mesi per Berlusconi

Processo Ruby Ter, Procura chiede per Silvio Berlusconi 4 anni e 2 mesi, e per il pianista di fiducia Danilo Mariani 4 anni e 6 mesi

Processo Ruby ter a Siena: la Procura di Siena, al termine della requisitoria della pm Valentina Magnini, ha chiesto la condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni e 2 mesi, e del pianista di fiducia Danilo Mariani a 4 anni e 6 mesi. La Procura di Siena ha parlato di sufficienti prove indiziarie, tra le quali la singolarità dei vari bonifici (si parla in totale di 171mila euro fino al 2013, fra pagamenti mensili, una tantum e rimborsi spesa) in prossimità delle deposizioni e di un comprovato legame causale “psichico” tra Berlusconi e Mariani, oltre che di una esplicita intesa tra i due.

Il procedimento vede imputati l’ex presidente del consiglio con l’accusa di corruzione in atti giudiziari e il pianista delle feste di Arcore per il reato di falsa testimonianza, in quanto per l’accusa sarebbe stato indotto con pagamenti di somme di denaro dallo stesso Berlusconi a dichiarare il falso nell’ambito dell’inchiesta sulle “olgettine”. Oggi al tribunale di Siena era prevista la discussione tra le parti.

L’avvocato difensore di Berlusconi, Federico Cecconi, sottolineando l’assenza di profili di responsabilità, di elementi comprovati e prove di accordo, ha chiesto l’assoluzione perchè il fatto non sussiste. Il Mariani non sarebbe mai stato “addomesticato”, visto il continuato rapporto di lavoro col Cavaliere, svincolato temporalmente dalle deposizioni in cui si sostiene abbia affermato il fatto. Richiesta di assoluzione alla quale si é associato l’altro legale di Berlusconi, Enrico De Martino. Si continuerá a fine maggio con la discussione da parte dei legali di Mariani, oggi presente in aula.

“Riteniamo di avere argomentazioni forti e convincenti – dichiara a Siena Tv l’avvocato Cecconi – per dimostrare l’estraneità dai fatti contestati e la linearitá delle dazioni di denaro”. “In questo processo – aggiunge De Martino – c’é una mancanza probatoria di qualsiasi tipo, per dimostrare la natura illecita delle dazioni ci vogliono le prove”.

C.C

 



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