Propaganda per il Sì usando la posta aziendale

Di Redazione | 1 Novembre 2016 alle 19:03

Propaganda per il Sì usando la posta aziendale

Posta aziendale per far propaganda al Sì per il referendum

I dipendenti che hanno trovato nella loro posta aziendale, quella dell’azienda sanitaria senese, un messaggio di propaganda per il Sì al referendum del 4 dicembre, non l’hanno presa bene, a prescindere da quale fosse la loro opinione sulla consultazione. E così la foto di quell’email, inviata da un dirigente di partito, ha scatenato montagne di polemiche.

La legge sulla privacy vieta categoricamente di utilizzare “in alcun modo gli archivi dello stato civile, l’anagrafe dei residenti, indirizzi raccolti per svolgere attività e compiti istituzionali dei soggetti pubblici, ecc.”.

Inoltre “è necessario il consenso preventivo per particolari modalità di comunicazione elettronica come sms, e-mail, mms, per telefonate preregistrate e fax. Stesso discorso nel caso si utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet  o ricavati da forum o newsgroup, liste di abbonati ad un provider, dati presenti sul web per altre finalità”.

Oltre a questo è da valutare se il datore di lavoro intenderà prendere provvedimenti per l’utilizzo non consono della posta aziendale.

LEGGI: Cosa dice la legge



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