Querelle Salvini-Lojudice, De Mossi: "Inevitabile che la Chiesa segua le disposizioni statali"

Il punto di vista del sindaco: "Se la Chiesa si esime dalle leggi statali si torna all'epoca del Papa Re. Dico però che oggi un Salvini al governo avrebbe fatto comodo"

Di Redazione | 6 Aprile 2020 alle 11:58

Querelle Salvini-Lojudice, De Mossi: "Inevitabile che la Chiesa segua le disposizioni statali"

Ha acceso un ampio dibattito la proposta del leader della Lega Matteo Salvini di aprire le Chiese per le festività pasquali. Netta la risposta dell’Arcivescovo di Siena Augusto Lojudice, che ha bollato il tutto come un ragionamento “insensato”, questo è invece il pensiero del sindaco di Siena Luigi De Mossi in merito alla querelle.

“Io sto dalla parte dell’Amministrazione, della salute e dell’economia. Il potere statale che disciplina la nostra vita insiste anche nelle attività delle Chiese, da questo punto di vista la posizione del Papa e del nostro arcivescovo Lojudice sono rispettose delle scelte del Governo, è un allineamento giusto – osserva De Mossi – Le normative sono sulla base di indicazioni sanitarie, non si vuole certo danneggiare la comunità cattolica.  Il comportamento della Chiesa è in linea con quella dello Stato, è inevitabile che vengano seguite le disposizioni, reputo legittima la posizione della Chiesa e di Lojudice, senza dubbio. Se la Chiesa si esime dalle leggi statali si torna all’epoca del Papa Re”.

“Dico però – sottolinea il sindaco – che avrei preferito avere la Lega al governo e Salvini ministro, in termini di relazioni con l’Europa. Salvini è stato importante per me in campagna elettorale, gli do una sufficienza piena da ministro, oggi ci farebbe comodo”.

 



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