Querelle Tubone, Sinistra per Colle: "Contrari ma servono informazione e studi approfonditi"

Sinistra per Colle ha organizzato un incontro dibattito alla Piscina Olimpia di Colle di Val d’Elsa per affrontare pubblicamente il problema del progetto di potenziamento della centrale idroelettrica

Di Redazione | 17 Gennaio 2024 alle 12:00

Sabato 13 gennaio il gruppo politico Sinistra per Colle ha organizzato un incontro dibattito alla Piscina Olimpia di Colle di Val d’Elsa per affrontare pubblicamente il problema del progetto di potenziamento della centrale idroelettrica conosciuto come Tubone.

“Come ha sottolineato nelle conclusioni il candidato Sindaco del Centro Sinistra Riccardo Vannetti due delle parole chiave della conferenza sono state conoscenza e complessità. La posizione del gruppo Sinistra per Colle sul progetto è sempre stata chiara e di assoluta contrarietà. Tale posizione è stata sostenuta con coerenza in più occasioni” fa sapere Sinistra per Colle, che prosegue.

“La Sinistra, tuttavia, crede che l’arma più efficace per ostacolare tale progetto sia l’informazione nei confronti dei cittadini e lo studio approfondito di tutti gli aspetti legati al progetto stesso. La prima tematica che abbiamo toccato è stata il rapporto tra il concetto di rinnovabile e quello di sostenibile, evidenziando come in alcuni casi, come quello del Tubone, la produzione di energia rinnovabile può significare spreco e non risparmio di energia, se nasce da un progetto non sostenibile”.

“Si è affrontato anche il discorso dell’economicità del progetto, e delle ricadute sulla cittadinanza, rivelandone le contraddizioni, e le irrazionalità. Si è parlato poi del contesto storico architettonico in cui il progetto si inserisce sottolineando il legame stretto tra il sistema delle gore e la vita culturale ed economica di Colle e dei danni irreversibili che il Tubone potrebbe arrecare a questo prezioso sito storico della città”.

“Si è evidenziata anche l’insostenibilità dei prelievi di acqua dal fiume Elsa (50% della sua portata) già penalizzato dalla crisi idrica degli ultimi 20 anni. Il prelievo porterebbe ad un danno pesante ai 13 habitat e specie di interesse comunitario recentemente rilevati da studi dell’Università di Siena. Il fiume perderebbe gran parte della sua attrattiva paesaggistica a discapito di un turismo sempre più vivace nella zona proprio per la presenza del parco fluviale, recentemente inserito anche nel circuito della Via Francigena”.

“Nell’incontro gli interventi sono stati molteplici e qualificati e tutti hanno sottolineato le contraddizioni tra la realizzazione di energia rinnovabile e l’eccessiva penalizzazione di un territorio che trova nell’acqua valenze storiche, sociali economiche, turistiche e volontà di conservazione del patrimonio naturalistico”.



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