Scotte, il virus non ferma la chirurgia plastica: effettuato con successo delicato intervento

Un paziente è stato sottoposto ad asportazione del tumore e contemporanea ricostruzione con un delicato intervento di trasposizione di tessuto muscolare e cutaneo

Di Redazione | 25 Maggio 2020 alle 11:57

Scotte, il virus non ferma la chirurgia plastica: effettuato con successo delicato intervento

Durante l’emergenza della diffusione del COVID-19, la Chirurgia Plastica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese è stata impegnata su due fronti, con il trattamento dei pazienti non differibili per gravità e per urgenza e con il supporto agli operatori sanitari dedicati all’area COVID.

“La nostra unità operativa – sottolinea il professor Luca Grimaldi, direttore UOC Chirurgia Plastica – ha continuato, con forme e modalità diversificate, ad assicurare un’offerta assistenziale dedicata, anche attraverso un approccio multidisciplinare, come ad esempio nel recente caso di un paziente affetto da un tumore di notevoli dimensioni a carico della cute e dei tessuti profondi della regione dorsale. Il paziente è stato sottoposto ad asportazione del tumore e contemporanea ricostruzione con un delicato intervento di trasposizione di tessuto muscolare e cutaneo, eseguito congiuntamente dai professionisti delle strutture di Chirurgia generale ad indirizzo oncologico, diretta dal professor Franco Roviello, e di Chirurgia Plastica. Lavorare in équipe, soprattutto in questa fase di emergenza, è un valore aggiunto che solo la multidisciplinarietà in alcuni casi può apportare”.

Di fondamentale importanza è stato anche il supporto che la Chirurgia Plastica ha fornito ai colleghi medici, infermieri ed oss impegnati in prima linea contro il COVID-19: “Questi professionisti – aggiunge il professor Grimaldi – indossando mascherine, occhiali ed altri dispositivi di protezione per lungo tempo, in alcuni casi hanno anche sviluppato lesioni da pressione. Abbiamo garantito un servizio di assistenza quotidiano per valutare e medicare gli operatori che ne facevano richiesta e abbiamo messo a punto un protocollo di trattamento domiciliare e di prevenzione per ridurre al minimo l’incidenza di queste lesioni, con soddisfacenti risultati. Il nostro orientamento è stato quello di contribuire, in questa fase difficile, alla quotidiana attività del nostro ospedale, mettendo a disposizione le nostre competenze per i pazienti e per i nostri colleghi”.



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