Sicurezza sul lavoro: Cgil in prima linea per regolamentare il mondo del delivery

Lani: "I rider sono dentro un meccanismo perverso che porta le persone ad assumersi rischi estremi"

Di Redazione | 7 Ottobre 2022 alle 16:00

Non lascia immune la Toscana la piaga degli incidenti e infortuni, anche mortali, sul luogo di lavoro. La sicurezza del lavoro è al centro dell’attenzione locale e nazionale, soprattutto quella che riguarda la condizione dei cosiddetti rider in tutto il Paese. A Firenze, pochi giorni fa, il tragico incidente mortale che è costato la vita al ragazzo 26enne Sebastian Galassi, investito con il suo motorino mentre stava andando a fare una consegna, ha ancora di più alzato l’attenzione su una vera e propria emergenza che riguarda questi lavoratori che fanno parte del precariato con contratti di lavoro totalmente deregolamentato. Per cui le sigle sindacali con la CGIL in testa stanno manifestando ovunque perché questa assurda consuetudine cessi di essere la normalità.

“E’ il terzo rider morto in Toscana, non è più accettabile vedere questa strage, che non è figlia di un caso – afferma Ilaria Lani, segretario generale Nidil Cgil di Firenze – ma del fatto che questi lavoratori sono costretti a correre, mentre l’app invia richiami alla velocità. Se la consegna dovesse saltare perdono anche quel poco di paga che hanno e più consegne fanno, più vengono pagati e più possono magari avere opportunità di lavoro in futuro. E’ chiaro che è un meccanismo perverso che porta le persone a correre appunto e ad assumersi dei rischi esagerati”.

Proprio dalla Toscana era partito un primo passo per regolamentare il settore “delivery”, non a caso a Marzo del 2021 proprio la CGIL Firenze si era seduta al tavolo con la piattaforma Just Eat e insieme avevano stipulato un contratto che garantiva migliori condizioni di lavoro ai rider e l’assunzione completa.

 



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