Siena, caso lavori scuola Duprè, la lettera dei genitori: "Scelta scellerata, stravolgimento e impatto feroce per centinaia di famiglie"

La lettera integrale inviata dai rappresentanti di classe dei genitori della scuola elementare a sindaco, vice sindaco, assessore e difensore civico della Toscana: "Non è il modo giusto di costringere centinaia di famiglie ad uno stravolgimento così importante. La scuola non può aspettare la risoluzione dei problemi interni agli equilibri politici per avere qualcuno che se ne occupi con impegno e serietà, ha bisogno di un’attenta pianificazione e di una precisa tempistica"

Di Redazione | 14 Novembre 2021 alle 17:09

Siena, caso lavori scuola Duprè, la lettera dei genitori: "Scelta scellerata, stravolgimento e impatto feroce per centinaia di famiglie"

Dopo le tante polemiche e reazioni e l’intervento dell’assessore all’istruzione del comune di Siena Paolo Benini, che ha parlato di interventi assolutamente urgenti e indifferibili, pubblichiamo integralmente la lettera inviata dai rappresentanti di classe dei genitori a sindaco, vice sindaco e assessore all’istruzione, oltre che al difensore civico della Toscana. Nella quale si concorda sulla necessità dei lavori ma si contestano modi tempistiche e una asserita mancanza di condivisione e programmazione. “Lo sdegno dei genitori generato è  grande , sia nel merito che nel  modo – è la premessa delle famiglie – Nessuna preventiva interlocuzione con i Genitori in merito alla programmazione dei lavori, nessun preavviso, ma una semplice e davvero scarna comunicazione inviata loro dalla dirigente scolastica. Sembra che per problemi burocratici interni all’Amministrazione i lavori non si siano potuti svolgere durante la chiusura estiva della scuola, come logica e buon senso imporrebbero. L’amministrazione comunale, a settembre, ha poi fatto rientrare regolarmente gli alunni a scuola, evidentemente ritenendo quindi il plesso Duprè in sicurezza. Non a caso gli alunni, i professori, il personale non docente, i genitori lo hanno frequentato per 2 mesi senza problemi. Allora una domanda sorge spontanea – si chiedono – se il plesso è stato ritenuto in sicurezza qual è l’urgenza che oggi impone questa decisione così rapida e inaspettata? i lavori possono potrebbero essere fatti a chiusura della scuola?”.Nessuno mette in dubbio la necessita dei lavori, nessuno, quello che i Genitori mettono in dubbio, è, come detto, la tempistica ed i modi – proseguono – I fondi ed i contributi sono vitali, certo, ma una amministrazione dovrebbe programmare e gestire la vita dei consociati guardando anche alla serenità delle sue giovani leve in un momento di crisi in cui, neanche per soldi, certi valori andrebbero abbandonati”.

La lettera: “Scriviamo in merito alla laconica ed inaspettata comunicazione che, a causa dell’inizio di lavori di “ripristino” e “messa in sicurezza” di alcuni locali della Scuola Duprè, centinaia di alunni saranno “dislocati” altrove – è l’incipit della lettera – La sorpresa è troppo grande per apprezzare la generosa “disponibilità” del Comune di “integrare i servizio di trasporto” e “adeguare il servizio mensa”. Questo scarso preavviso, senza preventivamente informare e condividere programmi e scelte con le famiglie che Lei rappresenta, mortifica gli sforzi di insegnanti e famiglie che, dopo anni difficili di DAD e pandemia, hanno, con sacrificio, cercato di ricreare, per gli alunni, una parvenza di normalità, ora distrutta dalla sconsiderata, autoritaria e incredibile scelta di “dislocarli ” altrove. Non sarebbe stato sufficiente, ma gradito, corretto e dovuto, tentare di giustificare una scelta sbagliata, ma la Sua amministrazione ha semplicemente ritenuto di non tentare, di imporre e di non spiegare. Ma questo non sarebbe neppure il problema maggiore”.
“Nel deplorevole silenzio della Amministrazione le famiglie si pongono due domane: se gli interventi – come è evidente – sono utili al ripristino di quanto accaduto ad Aprile scorso
ci si chiede perché si è sprecato il tempo estivo, a scuole chiuse per intervenire. Se, peggio, si tratta di lavori di “messa in sicurezza” che dipendono da quei fatti di primavera scorsa, allora è grave. La scuola non è sicura? Perché, se il problema di sicurezza è così emergente, sono stati esposti a rischio alunni, insegnanti, personale ata e genitori? Sig. Sindaco, ragioni di semplice e normale corretta gestione imporrebbero che le scuole siano messe nelle condizioni di svolgere le proprie attività con interventi che dovrebbero essere effettuati nel periodo estivo e non ad anno scolastico iniziato. La manutenzione di queste deve avvenire nel periodo in cui non c’è frequenza scolastica ma nulla è stato fatto.
Chi doveva organizzare gli interventi? Quali ragioni ci sono per essere così intempestivi?”
“Non possiamo certo credere a insistenti voci che parlano di “perdita di finanziamenti se non si interviene” o di “errori e inerzia degli uffici”, sarebbe davvero ridicolo. Ma anche se fosse, non è il modo questo di impattare così ferocemente sulla vita di centinaia di famiglie.
Non è il modo giusto di costringere centinaia di famiglie ad uno stravolgimento così importante. La scuola è un servizio essenziale e importantissimo, non si può pensare che possa andare avanti per inerzia, soprattutto in un periodo di pandemia in cui vanno assicurate le condizioni massime di igiene e salubrità per consentire lo svolgimento in sicurezza delle lezioni ed evitare rischi. La scuola non può aspettare la risoluzione dei problemi interni agli equilibri politici per avere qualcuno che se ne occupi con impegno e serietà, ha bisogno di un’attenta pianificazione e di una precisa tempistica”.
“La invitiamo a mostrare le ragioni di opportunità e urgenza che giustificano una scelta che, ad oggi, appare scellerata. Le chiediamo inoltre, prima di chiederLo alle autorità giudiziarie, che Lei chiarisca se la Scuola Duprè è sicura o non lo è, e dovrà assumersene ogni responsabilità. Non può e non deve sottrarsi al confronto, non può e non deve interrompere nemmeno per un secondo un servizio essenziale, non può e non deve pensare di dare una spallata al vacillante equilibrio di “normalità” di questi bambini. Rammenti che gli alunni che oggi sceglie di “spostare” non sono mobili o pacchi, essi sono vulnerabili e le loro le famiglie non meritano di vivere questa inaspettata angoscia”.


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