Siena-Firenze, la petizione online ha raggiunto le 2000 firme

Giacomo Bassi ha scritto una lettera aperta al presidente Giani, assessori e capigruppo in consiglio regionale, ai sindaci di Siena e Firenze, ai presidenti della provincia, ai parlamentari eletti nel territorio senese e fiorentino

Di Redazione | 14 Ottobre 2023 alle 9:00

Siena-Firenze, la petizione online ha raggiunto le 2000 firme

Giacomo Bassi, ex sindaco di San Gimignano ed attuale Governatore della Misericordia continua la sua “battaglia” per la Siena-Firenze. Nei giorni scorsi ha organizzato una petizione on line che ha già raggiunto quasi 2000 firme ed ora ha inviato una lettera aperta a Presidente della Regione Toscana, Assessori Regionali alle infrastrutture ed alla Salute, Capigruppo in Consiglio Regionale, Parlamentari eletti nel territorio senese e fiorentino, Presidente della Città Metropolitana di Firenze, Presidente della Provincia di Siena e Sindaci delle Città capoluogo di Siena e Firenze sulla “situazione disastrosa del raccordo autostradale Firenze-Siena e esito della petizione on-line”.

“Gentilissimi,

alcuni giorni fa ho promosso una petizione on-line sul sito change.org per denunciare pubblicamente lo stato disastroso in cui versa il raccordo autostradale Firenze-Siena a causa delle continue interruzioni dovute ai numerosi cantieri presenti, alcuni da anni, lungo tutto il percorso stradale. Siamo arrivati a 7 cantieri contemporaneamente attivi in 56 km di strada.

Questa situazione è fonte di pericolo, di disagi e di un senso di frustrazione per i 60.000 pendolari che ogni giorno la percorrono e per tutti gli altri automobilisti occasionali (turisti, operatori economici, ecc.) che rimangono basiti, di fronte ad un così palese degrado delle minime condizioni di scorrevolezza che si dovrebbero garantire ad un raccordo autostradale. Inoltre, questa incredibile situazione è fonte di difficoltà per tutti gli operatori del soccorso (ambulanze, vigili del fuoco, forze dell’ordine) che si trovano spesso imbottigliati senza poter operare con quella rapidità che tante situazioni tempo-dipendenti richiedono, soprattutto per la salute umana dei trasportati.

E’ del tutto evidente che questa situazione è frutto di una scarsa capacità di programmazione, di una trascuratezza dei cantieri che spesso non vedono nessun operatore a lavoro e, più in generale, della assoluta non considerazione dei disagi provocati all’utenza nell’allestimento di detti cantieri, palesemente organizzati per corrispondere ad esigenze di risparmio delle aziende appaltatrici, che non per tenere conto delle necessità dell’utenza.

La petizione on-line di cui vi dicevo si sta avvicinando alle 2000 firme raccolte e con essa i sottoscrittori chiedono sostanzialmente 3 cose:

•             l’immediata revisione dell’allestimento dei cantieri attivi sulla sede stradale, rendendoli meno invasivi, più sicuri e scorrevoli per gli automobilisti;

•             l’organizzazione del lavoro su due turni, meglio sarebbe su tre, per dimezzare la durata dei cantieri;

•             che gli amministratori locali e regionali ed anche i parlamentari si facciano immediatamente carico di pretendere da Anas l’accoglimento di queste proposte di buon senso;

La petizione è solo il primo passo e stiamo pensando anche a qualche iniziativa più incisiva per far risaltare il problema che viviamo ogni giorno a causa dell’insufficiente lavoro di altri. Nessuno nega la necessità di realizzare certe lavorazioni; nessuno nega, ci mancherebbe !, che dette lavorazioni debbano essere eseguite secondo le massime precauzioni di sicurezza per gli addetti; ma non è possibile che, di contro, sia messa a repentaglio la sicurezza e la decente fruibilità di una infrastruttura così strategica per cittadini e imprese, oltre al danno d’immagine che la nostra Toscana riceve ogni giorno negli occhi dei milioni di turisti che attraversano questi territori, allibiti da una situazione viaria da sottosviluppo.

Sappiamo bene che ci sono dei contratti in essere e che questa condizione giuridica limita un possibile cambiamento delle cose, ma sappiamo anche che quando si è di fronte ad una infrastruttura strategica pubblica ed al rischio generale di compromissione dell’incolumità di chi la usa, si possono anche introdurre varianti contrattuali e concordare con le ditte condizioni diverse.

Come chiediamo nella petizione, il nostro auspicio e che le SS.VV. si raccordino rapidamente per affrontare Anas e per raggiungere un qualche risultato, a beneficio di tutti”.



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