Siena, l'ex Catasto a Vico Alto non attrae investitori. Gli abitanti ormai rassegnati: "Il quartiere è morto"

L’immobile all’asta ha un prezzo base di 2.800.000,00 euro, un prezzo troppo alto per degli investitori, considerando che l’operazione richiede prima la demolizione e poi la ricostruzione da zero

Di Simona Sassetti | 2 Aprile 2024 alle 20:00

“Vico Alto è un quartiere morto”, è questo il grido di allarme degli abitanti che da anni sperano in una riqualifica della zona. Invece tutt’ora basta alzare gli occhi e vedere un enorme edificio immerso nel degrado e in completo stato di abbandono. L’ex edificio del catasto è la ciliegina sulla torta di un quartiere che chiede da anni all’amministrazione comunale di intervenire per valorizzare una zona che deve fare i conti con la sporcizia e la vegetazione fuori controllo, soprattutto intorno ai 3.912 m², sei piani di palazzo e due piazzali che si sviluppano ad L tra piazza Calabria e Via Liguria, ovvero nel cuore di Vico Alto. L’immenso immobile, utilizzato in passato dall’Agenzia del Territorio e dalla Ragioneria Territoriale dello Stato che accorpò la Direzione Territoriale dell’Economia e delle Finanze, è stato sgomberato definitivamente nel 2018, ma già allora versava in pessime condizioni, con travi di legno marce, impalcature fatiscenti, ricoperte da teli di nylon ormai distrutti. La situazione non migliora sul retro dove il cortile è pieno di erbacce e topi. Qui è la natura selvaggia ad aver preso il sopravvento. L’immobile all’asta ha un prezzo base di 2.800.000,00 euro, un prezzo troppo alto per degli investitori, considerando che l’operazione richiede prima la demolizione e poi la ricostruzione da zero. Così sembrerebbe vanificarsi anche l’ipotesi studentato. L’agenzia del demanio, proprietaria dell’immobile, la scorsa estate lo ha inserito nei 28 siti da riconvertire spazi per l’housing universitario, il Ministero dell’Università ha stanziato 467 milioni di euro per cofinanziare interventi di riconversione. L’iter parte però solo in presenza di un privato che investa nella conversione, senza investitori questo piano b è impraticabile. Sarebbe una riconversione ideale quella negli alloggi, reale problema di Siena, città universitaria. L’immobile però non attrae, la base d’asta è troppo alta per una struttura con armature di cemento armato non correttamente legate tra di loro, tipologia di ferro non conforme con il progetto, oltre ad una situazione geomorfologica che richiede una stabilizzazione del sito, come si legge nell’annuncio di vendita.

Quello che resta quindi è la rabbia degli abitanti, o meglio la rassegnazione. “Sono anni che questo edificio è abbandonato a se stesso, cadono pezzi di impalcatura, sarebbe bello rivalorizzare questo quartiere – afferma una commerciante del quartiere – qui servirebbe di tutto, non ci sono neanche gli sportelli bancomat, qualsiasi cosa farebbe comodo, questo è un posto dimenticato da Dio”. “Ci siamo rassegnati – afferma un abitante – sono più di dieci anni che viviamo in questo degrado, al limite dell’indecenza. Non c’è più niente qui. E’ un quartiere senza gioventù, ormai ci sono solo anziani senza neanche dei punti di ritrovo”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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