Siena: "Vogliamo un alloggio dignitoso, non dormire per strada", va in scena la protesta dei pakistani

Sit in di protesta in via delle Sperandie, davanti all'ufficio immigrazione: i richiedenti asilo chiedono assistenza sanitaria, diritti e alloggi dignitosi

Di Redazione | 10 Novembre 2022 alle 10:00

Siena: "Vogliamo un alloggio dignitoso, non dormire per strada", va in scena la protesta dei pakistani

“Diritti, un alloggio dignitoso e assistenza sanitaria: basta dormire per strada”. E’ quanto chiedono i richiedenti asilo di nazionalità pakistana che questa mattina, di fronte all’ufficio immigrazione della Questura in via delle Sperandie, hanno inscenato un sit in di protesta. Una ottantina di soggetti, circa 70 pakistani e 10 afghani, con cartelli scritti a mano, si sono posti all’ingresso degli uffici dove ogni mattina fanno lunghe file nella speranza di ottenere gli agognati documenti lascia passare per una vita meno difficile. “Vogliamo un alloggio dignitoso e sicuro”, “assistenza sanitaria garantita” “non vogliamo dormire per strada” sono alcuni degli slogan esibiti.

Un moto di protesta che giunge al culmine di un disagio sociale che va avanti da mesi, con i tanti stranieri che il giorno si accalcano fuori dalla Questura e la notte cercano riparo nel parcheggio della stazione, tra freddo e fame. Il montare del malcontento è dovuto ai tempi lunghi della burocrazia per l’accoglienza – i pakistani vogliono accedere ai Cas ma al momento non c’è posto e non può scattare la procedura per la protezione internazionale – e legato al giungere dei primi freddi: in molti vivono questa situazione da almeno tre mesi e c’è chi si sta pure ammalando.

Si andrà avanti ad oltranza, chiedendo la presa in carico. “La protesta non finisce qui – ha detto a Siena Tv uno dei partecipanti al sit in – fa sempre più freddo e ci sono molte persone ammalate, le cose vanno peggiorando”.

Le associazioni di volontari, in primis la corte dei miracoli, hanno mediato per porre fine alla manifestazione odierna, che si è conclusa dopo le 13. I migranti oggi si erano organizzati autonomamente, con tutta probabilità nei prossimi giorni verranno realizzate altre manifestazioni con il sostegno anche delle associazioni locali



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