Sospesa l'attività di trapianto renale alle Scotte, Castellani: "Caduta di immagine per la sanità senese"

"Si concretizza così nel peggiore dei modi il vuoto tecnico-scientifico creatosi con il pensionamento del prof. Mario Carmellini ed il trasferimento del dott. Andrea Collini" scrive il consigliere comunale

Di Redazione | 5 Dicembre 2021 alle 12:26

Sospesa l'attività di trapianto renale alle Scotte, Castellani: "Caduta di immagine per la sanità senese"

“Il giorno 30 Novembre è stata sospesa l’attività di trapianto renale presso l’Ospedale Santa Maria alle Scotte; infatti l’accordo in convenzione con i centri di trapianto renale di Firenze e Pisa, anticipato dalla stampa cittadina, prevede che i pazienti in lista di attesa presso il centro di Siena vengano trasferiti presso l’ Ospedale Careggi e Santa Chiara per effettuare l’intervento dato che la soluzione proposta dal D.G, Barretta di una equipe itinerante è risultata di non facile applicazione per motivi tecnico-legali; si concretizza così nel peggiore dei modi il vuoto tecnico-scientifico creatosi con il pensionamento del prof. Mario Carmellini ed il trasferimento del dott. Andrea Collini, completamente accantonato come operatore, cioè la chiusura, sino ad espletamento del concorso, del centro trapianti renali da sempre eccellenza della nostra azienda sanitaria e primo centro per il trapianto di rene nella regione Toscana”. Così scrive il consigliere comunale senese di Forza Italia Fabio Massimo Castellani in merito alla situazione dei trapianti renali a Siena.

“Non è chiaro il motivo per cui nel confronto tra Azienda ed Università il D.G. Barretta non abbia fatto pressione per un incarico dirigenziale di tipo ospedaliero, che potesse salvare la scuola senese di trapianto di rene è certo che, dopo l’accordo con Firenze sul trapianto di polmone, i cui eventuali benefici andranno valutati nel futuro, la chiusura della Chirurgia del trapianto renale e l’azzeramento della scuola senese rappresenta sicuramente una caduta di immagine per la sanità senese che non può passare inosservata per le forze politiche, sindacali ed anche per i semplici cittadini che abbiano a cuore le sorti del nostro ospedale – prosegue Castellani – Non è comprensibile che non si sia potuto trovare un punto d’incontro tra Università ed Azienda Ospedaliera per mantenere le professionalità senesi che sino ad oggi hanno caratterizzato e fatto crescere questo servizio, magari con la semplice trasformazione da universitario ad ospedaliero, in questo modo si sarebbe potuto risolvere il problema senza rischiare il salto nel buio di un concorso nazionale”.

“Ritengo che in questa scelta nulla hanno contato i 1363 trapianti effettuati nel nostro centro e poca considerazione hanno avuto i 280 pazienti, di cui oltre il 70% di fuori regione, che si erano affidati alla professionalità senese inserendosi nella lista di attesa della nostra azienda; non sappiamo quale sarà il grado di professionalità di coloro che verranno a ricoprire i posti lasciati liberi dalla equipe senese, ci auguriamo sia per i pazienti che per l’ Azienda Ospedaliera che siano di ottimo livello, ma rimane comunque la convinzione che dovranno ripartire da zero per ricostruire ciò che già avevamo: un centro ad alta valenza regionale e nazionale”.



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