Un malessere psichico dietro al duplice omicidio volontario: in manette operatrice sanitaria di Siena

Di Redazione | 10 Gennaio 2017 alle 8:28

Un malessere psichico dietro al duplice omicidio volontario: in manette operatrice sanitaria di Siena

Dramma nel centro abitato di Volterra

Ci sarebbe un malessere psichico dietro al duplice omicidio che ieri mattinai alle 9.30 ha insanguinato una strada del centro abitato di Volterra, a poca distanza dal celebre teatro romano: Daniela Marzetti, 50 anni, da tempo in cura alla Asl per manie di persecuzione, ha volontariamente investito la madre Angela Cuviello, 70 anni, e la zia Lucia, 75, mentre passeggiavano sul marciapiede, perche’ le riteneva in qualche modo responsabili delle sue sofferenze. Lo ha ricostruito la polizia che ha arrestato la donna con l‘accusa di omicidio volontario. La cinquantenne, che lavora come operatore socio sanitario a Siena, e’ sposata e ha un figlio tredicenne, era alla guida della Fiat Panda del marito quando ha visto le due parenti sul marciapiede e si e’ diretta deliberatamente verso di loro travolgendole.

La manovra ha coinvolto anche un altro passante, Luigi Milianti, di 63 anni, rimasto lievemente ferito e ricoverato all’ospedale di Volterra. Nel corso dell’interrogatorio del pomeriggio, davanti al pm Aldo Mantovani, Daniela Marzetti, ha detto di non ricordarsi quanto accaduto ma avrebbe ammesso che la madre e la zia sarebbero all’origine dei suoi malesseri. La donna e’ stata arrestata e condotta in carcere, presso la casa circondariale Don Bosco di Pisa, con l’accusa di duplice omicidio volontario. Nella ricostruzione della vicenda e’ stata decisiva la deposizione di un testimone che ha indirizzato gli investigatori verso la soluzione rapida del caso che inizialmente era sembrato essere solo un tragico incidente stradale. La sua testimonianza ha invece fatto chiarezza e non ha lasciato dubbi sulla ricostruzione del sinistro: la Fiat Panda ha travolto i tre pedoni senza accennare la frenata, mentre essi stavano camminando sul marciapiede. Il luogo dell’omicidio e’ abitualmente frequentato dalle vittime, ma non e’ ancora chiaro se la Marzetti fosse andata li’ proprio per mettere in atto il suo piano omicida o se vi si sia trovato per caso e dopo averle viste abbia avuto un raptus. La donna ha riferito agli inquirenti di non ricordarsi nulla dell’incidente e subito dopo e’ stata trasferita in ospedale in forte stato di choc. Solo quando si e’ calmata ha risposto alle domande del magistrato anche se non ha saputo spiegare quello che ha fatto. E’ possibile che nei prossimi giorni l’arrestata sara’ sottoposta a una perizia psichiatrica per stabilire se sia in grado di intendere e volere.



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