Una storia d’amore lunga una vita, scritta tra le colline della Val d’Orcia. È stata presentata al Podere La Scala di Gallina (Castiglione d’Orcia) l’ultima opera di Diva Orfei, “Io cammino con te – si va co’ piedi e co’ ‘l cuore”, un viaggio sentimentale e civile attraverso la memoria, le trasformazioni e le sfide di una terra unica.
A fare da cornice alla presentazione, la presenza del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, autore della prefazione. Un incontro che, oltre al racconto del libro, ha toccato temi concreti per la comunità, a partire dal Ponte Nove Luci, simbolo di collegamento e identità, la cui ricostruzione è finanziata con 13 milioni di euro dalla Regione.

La voce della Val d’Orcia
Diva Orfei, emozionata di fronte al suo pubblico, ha descritto il libro come “un cammino virtuale” che parte dalla sua infanzia, quando la Val d’Orcia non era ancora una meta turistica internazionale. “Allora non c’era niente – ha raccontato – e si viveva una vita semplice e serena. Oggi la nostra terra è famosa in tutto il mondo: i problemi non sono più quelli della scoperta, ma dell’accoglienza e della convivenza con un turismo globale. Ho voluto raccontare questo cambiamento attraverso storie di vita vera”.
Nella prefazione, Giani definisce il libro “necessario”, un aggettivo che l’autrice ha accolto come un riconoscimento profondo: “In un mondo che corre e rischia di perdere il senso dell’umanità, è necessario fermarsi e guardare indietro, ricordando quando bastava poco per essere felici”.
Il ponte, simbolo e sfida
Per il Sindaco di Castiglione d’Orcia Luca Rossi, la presentazione è stata anche “un momento di riflessione” sulle prospettive del territorio: “Diva lancia sempre interrogativi, anche sul ponte Nove Luci, ricordando il crollo durante la guerra che interruppe relazioni e storie d’amore. Oggi siamo vicini a vedere il progetto preliminare e vogliamo che questa ricostruzione rispetti l’identità del luogo”.
La prefazione del Presidente Giani
Giani, intervenuto anche in veste istituzionale, ha sottolineato come il libro intrecci vicende personali e storia collettiva: “Ho conosciuto Diva proprio occupandomi del ponte Nove Luci. Nel suo racconto c’è l’evoluzione di un territorio povero che diventa ricercato a livello internazionale. È bello cogliere queste trasformazioni attraverso gli occhi di chi qui è nato e cresciuto, con un legame che fa parte del DNA”.
L’incontro si è concluso con un abbraccio simbolico alla Val d’Orcia: un luogo che sa essere allo stesso tempo patrimonio mondiale e comunità viva, dove il futuro si costruisce ascoltando il passato, passo dopo passo, proprio come dice Diva, “coi piedi e col cuore”.