Valentini contro la vendita degli ex magazzini comunali in via Nino Bixio

Di Redazione | 6 Febbraio 2019 alle 12:37

Valentini contro la vendita degli ex magazzini comunali in via Nino Bixio

“Ritrovati i documenti che dimostrano l’accordo fra Comune ed Università per Stranieri per realizzare un centro didattico e culturale”

Il consigliere comunale Pd Bruno Valentini chiede all’Amministrazione di fermare la vendita, prevista nel piano delle alienazioni, degli ex magazzini comunali in via Nino Bixio: “Nell’ultimo Consiglio Comunale – si legge nella nota – ho proposto di stralciare dal Piano delle Alienazioni un immobile fatiscente che si trova in una traversa di via Nino Bixio: i vecchi magazzini comunali, abbandonati da anni e col tetto in Eternit. Su quell’immobile era stato configurato un progetto condiviso con l’Università per Stranieri per realizzare una nuova Biblioteca e centro studi e letture, aperto a tutti gli studenti universitari, con costi di demolizione e ristrutturazione da finanziare con i soldi statali del Bando Periferie. Lo slittamento del bando al 2020 ha provocato un grave danno a Siena, per questo ed altri progetti, ma l’insistenza dell’Anci ha consentito di strappare al Governo l’impegno al mantenimento di quelle risorse e pertanto il Comune dovrebbe portare avanti la progettazione per non rischiare di perdere quei soldi l’anno prossimo, in assenza di un progetto cantierabile. La Maggioranza ha bocciato il mio emendamento, dopo l’intervento del sindaco che letteralmente ha detto che: “gli Uffici non hanno portato alcun documento relativo ad una possibile locazione e che le trattative erano solo per il possibile acquisto da parte di Unistrasi”. Al contrario, in realtà il 29 agosto 2016 fu invece fatto un “Protocollo d’intesa fra il Comune e l’Università per Stranieri per la realizzazione di un centro didattico/culturale” , prendendo atto che il regolamento Urbanistico prevede per quell’edificio la destinazione a servizi culturali e didattici, previa demolizione. Gli impegni reciproci prevedevano che Unistrasi avrebbe redatto a proprie spese un progetto preliminare ed il Comune lo avrebbe poi completato.

“L’Ateneo lo avrebbe poi gestito direttamente, con modalità da definire successivamente (compresa la fruizione per la cittadinanza) , comprando arredi ed attrezzature necessarie. Le parti si riservavano la possibilità di un successivo acquisto. Sono ovviamente in grado di esibire la documentazione formale, che al Sindaco De Mossi non risulta (?), al fine di far tornare l’Amministrazione sui propri passi, per evitare che la comunità si privi di un immobile che deve restare pubblico, e sul quale c’erano anche progetti per consentire a gruppi teatrali e culturali di disporre di un piccolo palcoscenico allestito nella sala polivalente, fuori orario delle attività didattiche. Una opportunità da non perdere, che non deve diventare un’occasione di speculazioni private”.



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