Valentini: "La prossima settimana bando per nuovo direttore Ato Toscana Sud"

Di Redazione | 17 Gennaio 2017 alle 20:24

Valentini: "La prossima settimana bando per nuovo direttore Ato Toscana Sud"

Il sindaco in consiglio comunale: “Bando per individuare nuovo direttore Ato”

“Uscirà la prossima settimana il bando per individuare il nuovo direttore dell’Ato Toscana Sud”. Questa l’informazione data, questo pomeriggio, dal sindaco Bruno Valentini durante la seduta consiliare di Siena.

“Dall’Assemblea che valuterà le domande di candidatura – ha illustrato il primo cittadino -verrà individuata una rosa ristretta di persone sula quale verrà effettuata una concertazione con il presidente della Regione Toscana che, per legge, deve condividere il nome. Dopodiché, una volta trovata la convergenza, il nome della persona scelta viene presentato all’Assemblea dell’Ato per l’approvazione. Credo che al massimo nella seconda metà di febbraio avremo il nuovo direttore che ha un ruolo fondamentale nel controllare l’attività svolta dalla società Sei Toscana, vincitrice della gara”.

Il sindaco dopo aver accennato anche alle indagini in atto da parte della Procura di Firenze e Anac (leggi qui gli ultimi sviluppi), ed aver evidenziato che “una società che svolge un compito importante sul territorio non deve avere niente da nascondere, perché quello che tutti gli attori protagonisti della vicenda vogliono è che il servizio non abbia incertezze, perché è un servizio che funziona, che spazza le strade, ritira i rifiuti, li ricicla, li porta in discarica o nei termovalorizzatori. Siamo davanti ad un’azienda in cui lavorano più di mille persone. Quello che chiediamo a tuti è che, fatte salve le indagini o gli approfondimenti questi non stravolgano un’azienda o un servizio che funziona”.

“Se Anac – ha concluso – decidesse, ad esempio, di inserire professionisti di propria fiducia nel Cda di Sei Toscana per controllare meglio il funzionamento della Società, non avrei nulla in contrario perché il massimo della trasparenza è il nostro obiettivo e non un euro di costi impropri deve finire nelle tariffe”.



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