Vino: Brunello, quasi 7 milioni di bottiglie vendute nei primi 9 mesi del 2022

Soddisfazione del Presidente del Consorzio Bindocci: "Brand che traina le vendite più dei ranking"

Di Redazione | 7 Novembre 2022 alle 21:00

Prosegue la corsa del Brunello di Montalcino, grazie a un prezzo medio in forte incremento, ad una buona tenuta dei volumi e ad un’ulteriore crescita nei mercati strategici, già protagonisti di un boom nel biennio precedente. Lo rileva, a pochi giorni da Benvenuto Brunello in programma dall’11 al 21 novembre, il Consorzio del vino Brunello di Montalcino in base ai dati del nuovo Osservatorio prezzi sul venduto nei primi 9 mesi del 2022: quasi 7 milioni di bottiglie.

Secondo il campione, le cui imprese incidono per il 28% sul venduto, la crescita tendenziale a settembre segna in termini di valore un +21,5%, con un balzo del prezzo medio tra prodotto di Annata e Riserva che va ben oltre la spinta inflazionistica. La proiezione sui 12 mesi del 2022 porta a un valore complessivo delle vendite vicino ai 250 milioni di euro.

In crescita anche i numeri relativi al Rosso di Montalcino, in valore +20% e in volume +9%. Molto bene la domanda interna, oggi circa 1/3 dell’intero mercato, grazie a una crescita dei volumi commercializzati. Ma è anche quasi tutto l’estero a tirare, a partire dagli Usa che valgono in valore il 33% delle esportazioni: con il dollaro forte ha pesato meno il fortissimo rialzo del valore medio del 25%, a fronte di volumi stabili. Dietro agli Usa vola la domanda canadese (+27%) e cresce in doppia cifra anche la Germania, che supera il Regno Unito, unica tra le big in difficoltà -15%, economia in grossa difficoltà dopo l’avvento della Brexit.

Commenta Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio: “La denominazione continua a girare oltre le attese a prescindere dai ranking delle annate, grazie a un brand collettivo sempre più riconosciuto e apprezzato nel mondo. Questo periodo però impone massima attenzione: il Fondo monetario internazionale prevede una fase recessiva nel 2023 per l’Italia e per la Germania, ma anche negli Usa le recenti prospettive al ribasso per i prodotti super-premium analizzate da Rabobank suonano come campanelli di allarme da non trascurare”.



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