È il rione Pian delle Mura a vincere la 23ª edizione del Palio del Boscaiolo di Vivo d’Orcia, la tradizionale sfida che ogni anno anima la piccola frazione di Castiglione d’Orcia. Una competizione, certo, ma prima di tutto una rievocazione: quella dell’antico mestiere del boscaiolo, simbolo della fatica e dei sacrifici di una comunità povera, dove i capifamiglia erano spesso costretti a lavori durissimi per garantire il sostentamento della famiglia.
Proprio per ricordare quelle storie e tramandarne la memoria, agli inizi degli anni 2000 un gruppo di giovani decise di dar vita a questo evento.
“A un certo punto i nostri nonni scendevano in Maremma a fare le stagioni – racconta Fabio Rossi, uno degli ideatori della festa –. Qui erano quasi tutti boscaioli e carbonai, e andavano per quattro lire, spesso rischiando la vita. La Maremma, si sa, era amara: c’era la malaria, i lavori erano pesantissimi. Il Palio del Boscaiolo vuole ricordare tutto questo. Il tiro al segone, i tronchi, la sfilata: ogni prova rievoca la migrazione delle famiglie che partivano verso la Maremma in cerca di lavoro”.
Accanto alla memoria storica, il palio conserva anche un carattere goliardico che negli anni ha saputo mantenere viva la partecipazione e coinvolgere le nuove generazioni.
“Il ringraziamento principale – sottolinea il sindaco di Castiglione d’Orcia, Luca Rossi – va ai volontari, al presidente e a tutta la squadra che ogni anno rendono possibile questa manifestazione. La Festa del Fungo e della Castagna, di cui il palio fa parte, riesce a rimettere insieme l’intera comunità, che per giorni lavora fianco a fianco per organizzare un evento tanto bello quanto partecipato”.
Così, tra seghe, tronchi e costumi d’epoca, il Palio del Boscaiolo continua a raccontare la dignità del lavoro e il valore della memoria, mantenendo vivo il legame tra le generazioni e le radici di un territorio che non dimentica la propria storia.