Wine&Siena, senza il Pellegrinaio il centro storico perde l'evento del vino

La volontà di lasciare Siena non c’è, almeno per ora. Ma gli spazi per rendere economicamente interessante l'evento, mancano

Di Redazione | 7 Marzo 2024 alle 19:00

Se il Pellegrinaio del Santa Maria della Scala e il sesto piano di Palazzo Squarcialupi non sono più disponibili per organizzare un grande evento come Wine &Siena, il dubbio è se l’11esima edizione verrà fatta o no. E’ stato il sindaco Nicoletta Fabio a dare la notizia dell’interdizione all’uso di certi spazi del Santa Maria della Scala per gli eventi, durante l’ultima seduta del consiglio comunale rispondendo ad una interrogazione.

A questo punto bisogna capire se per la Gourmet International, l’azienda che gestisce Wine&Siena, abbia i margini economici per poter ancora lavorare a Siena.

“Siamo davanti ad un bivio: o non lo organizzi più perché non ci sono più i presupposti, o trovi una soluzione alternativa – ha detto a Siena Tv Helmut Kocher della Gourmet International. Sono io in prima persona con la mia azienda Gourmet International a prendere ogni rischio di impresa per l’organizzazione di Wine&Siena, non abbiamo fondi pubblici su cui contare. Capisco le ragioni del sindaco, ci ho riflettuto e posso condividerle, ma a questo punto devo pensare come poter rendere economicamente sostenibile il tutto perché nel Pellegrinaio erano posizionati trenta tavoli di degustazione, un problema di tipo economico, devo pensare come risolverlo. Inoltre il sesto piano di palazzo Squarcialupi, è destinato a esposizioni e quindi non utilizzabile per altri eventi”.

La volontà di lasciare Siena non c’è, almeno per ora. Ma gli spazi per rendere economicamente interessante Wine&Siena, mancano.

“Siena è nel mio cuore da quando Andrea Vanni mi ci ha portato per la prima volta e siamo arrivati alla decima edizione, questo vuol dire che fino ad oggi ha funzionato anche se i margini di guadagno sono ristretti perché non possiamo accogliere più di tante persone nel rispetto delle norme di sicurezza. Ma dall’altra parte devo anche pensare a fare i conti”.

Il piano B esiste?

“Un’idea potrebbe essere quella di spostare in provincia tutti gli eventi e lasciarne solo alcuni a Siena, quindi fare un organizzazione diffusa sul territorio. Ma è tutto da valutare, da vedere, da capire. Finchè non ho le soluzioni concrete in mano non posso dire se resteremo a Siena o no. Devo capire la logistica, i costi. Sono tutte decisioni che vanno prese, in ogni caso, entro la metà del 2024”.



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