Corte dei Miracoli ancora non torna a casa

Di Redazione | 20 Gennaio 2017 alle 11:15

Corte dei Miracoli ancora non torna a casa

Dopo settimane di attesa sembrano allungarsi i tempi di un possibile “rientro a casa”

Due giorni fa si è tenuta l’assemblea dell’associazione Corte dei Miracoli presso il Circolo Arci di via Pispini

In data 29 novembre era stato concordato, insieme all’Asl e all’Amministrazione Comunale, un percorso condiviso che prevedeva la fuoriuscita momentanea dalla sede storica all’interno dell’ex Op San Niccolò per permettere alle parti in causa di trovare un accordo economico sul canone di locazione e per lo svolgimento di alcune opere di messa in sicurezza dello stabile. Contemporaneamente, come da accordi, si è provveduto a rimuovere alcuni abusi edilizi, cosa che è stata fatta in maniera celere e prima dell’inizio delle vacanze natalizie.

Negli incontri avuti già a metà novembre, era stato fatto presente più volte all’Amministrazione Comunale l’enorme disagio (sociale, economico e culturale) per  questo periodo di totale sospensione delle attività. Pur non essendo stata fornita alcuna data precisa per il rientro nello stabile, era stato assicurato che non sarebbe trascorso più di un mese e mezzo, proprio per consentire a tutti i corsisti e a tutti coloro che operano nel sociale almeno di portare a termine le loro attività annuali (cominciate nel mese di settembre e bruscamente interrotte). Questo si evince chiaramente anche dai numerosi articoli e servizi apparsi sui mass media locali in cui si dava come certo il ripristino delle attività intorno alla metà di gennaio.

Dopo settimane di attesa, nel corso delle quali è stato mantenuto un costante dialogo con l’amministrazione comunale, è stato richiesto, in particolare in una lettera inviata dieci giorni fa, di comunicare una data precisa in modo da consentire a tutti coloro che operano all’interno della nostra associazione di pianificare il loro lavoro. Nella risposta inviata dall’assessore Ferretti il 13 gennaio purtroppo sembrano allungarsi i tempi di un possibile “rientro a casa”. I motivi: il mancato raggiungimento di un accordo economico sul canone di locazione che il Comune dovrebbe corrispondere all’Asl e l’emergere di nuove problematiche strutturali che prolungherebbero i tempi di messa in sicurezza dello stabile.

Preso atto di tutto ciò, l’assemblea dei soci ed il direttivo dell’associazione sono giunti alle seguenti conclusioni:

– L’accordo raggiunto a fine novembre prevedeva oneri da parte dell’associazione che sono stati rispettati. Era stato richiesto all’Amministrazione Comunale di consentire di chiudere un anno associativo per cui c’è già un impegno con tutti coloro che operano o usufruiscono degli innumerevoli servizi messi a disposizione. Un rientro in primavera non consentirebbe tale operazione. Già la sospensione di due mesi ha creato enormi disagi ed un inevitabile sfilacciamento dell’associazione stessa, costretta a “migrare” da un luogo all’altro della città per svolgere anche una semplice assemblea o per consentire il proseguimento delle attività sociali, in particolare della Scuola di italiano e per lo Sportello di Prima Accoglienza. Servizi di cui usufruiscono centinaia e centinaia di immigrati ogni anno.
– E’ stata riposta massima fiducia nelle buone intenzioni dell’amministrazione comunale, ma allo stesso tempo i soci ed il direttivo della Corte dei Miracoli credono fermamente che questo “percorso” di contrattazione tra le parti poteva essere intrapreso già da tempo e senza la minima necessità di lasciare libera la Palazzina Livi. E’ stato constatato, con amarezza, che in questi due mesi non è stato avviato alcun tipo di lavoro, non è stato mosso un singolo mattone, non è stato montato alcun ponteggio.
– L’Asl di Siena, tramite il suo direttore amministrativo, in diversi colloqui avuti con membri del direttivo a metà novembre, si era reso disponibile alla concessione momentanea degli spazi (fino a luglio) nel momento stesso in cui si fosse trovato un accordo (anche solo verbale) con l’Amministrazione comunale.

Pur avendo a cuore il mantenimento di un rapporto di schietta e sincera collaborazione con l’Amministrazione comunale, l’assemblea crede dunque  che non ci siano i presupposti ed alcuna necessità per continuare a prolungare questo periodo di allontanamento da quella che è, da quasi 20 anni, una casa più che una sede. Tramite lettera si chiede un incontro urgente, mai avvenuto per ora, in cui sedersi finalmente intorno ad un tavolo comune. Allo stesso tempo viene indicata come dead line non ulteriormente prorogabile per il rientro, la data del 1 febbraio. L’associazione è determinata ad andare avanti nel percorso intrapreso e non ha il timore di mettere in atto anche azioni forti e dimostrative, sempre all’interno della legalità e della correttezza. Il ripristino delle attività non influirebbe in alcun modo, come è chiaro ed evidente a tutti, sulle trattative in atto per la definizione del canone di locazione. Così come potrebbero essere avviati tranquillamente i primi lavori di messa in sicurezza dello stabile, rimandando alla prossima estate quelli che necessitano di un totale sgombero della struttura.

Si è deciso di indire un presidio (colorato, pacifico ma rumoroso) per il 26 gennaio alle ore 14 in piazza del Campo. Per quella data, infatti, a Palazzo Berlinghieri, è stata indetta una seduta della commissione cultura e scuola che discuterà proprio della situazione della Corte dei Miracoli.



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