1944-2024, l'Università di Siena celebra gli 80 anni dalla riapertura dopo la Liberazione

Un pomeriggio speciale all'Archivio di Stato di Siena, dove l'Università di Siena ha celebrato gli 80 anni dalla sua riapertura dopo la Liberazione dalla dittatura nazifascista

Di Lorenzo Agnelli | 12 Marzo 2025 alle 21:20

Il 26 novembre 1944, a pochi mesi dalla Liberazione della città di Siena dall’occupazione tedesca, l’Università di Siena riprese la propria attività. Protagonista di questa rinascita per la città, per il sapere e per le menti dei senesi e non solo fu il Rettore Mario Bracci che si impegnò in modo determinante, sfidando l’oscurità del nazifascismo, per scrivere una nuova pagina di storia.

“Un momento per celebrare l’Università di Siena e la sua storia attraverso un Rettore che ha avuto la forza di far ripartire l’Università dopo il secondo conflitto mondiale, dopo la Liberazione – afferma l’attuale Rettore di UniSi Roberto Di Pietra -. Un Rettore che è stato illuminato perché ha saputo farla ripartire, ha saputo ampliare l’insieme delle discipline che venivano insegnate nel nostro Ateneo. Questo è anche un momento che celebra ovviamente anche l’ottantesimo anniversario dalla Liberazione dall’occupazione nazifascista del nostro Paese. È opportuno continuare a ricordarlo, ad avere memoria perché non tutta la libertà di cui godiamo dobbiamo darla per scontata”.

“Ricordare questo momento significa veramente riscoprire tutti quei valori che l’Università ha sempre avuto e che il Comune ha sempre sostenuto fin dai suoi albori – spiega l’Assessore ai Rapporti con l’Università del Comune di Siena Vanna Giunti -. E ricordare proprio questa riapertura dopo un evento tanto drammatico, dopo un periodo tanto oscuro, ci permette anche di riflettere su tanti aspetti”.

Una iniziativa che è stata presentata all’Archivio di Stato di Siena, luogo che custodisce tra gli altri anche tanti documenti, immagini e reperti che riconsegnano all’oggi quel momento di 80 anni fa che segnò in modo determinante un prima e un dopo della storia moderna.
“Coinvolge a più ampio orizzonte la documentazione dell’Archivio di Stato – aggiunge la Direttrice dell’Archivio di Stato di Siena , Cinzia Cardinali -. Perché i materiali di cui si parla sono conservati all’interno dell’Archivio Bracci donato nel 2008 dagli eredi all’Archivio di Stato e più in generale sull’attività di riordinamento delle carte di queste grandi personalità del Novecento e di altri fondi archivistici anche pubblici, oltre che privati, di epoca contemporanea”.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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