Accoglienza migranti, Refugees Welcome: "Il comune ha delle sistemazioni che non mette a disposizione"

L'associazione è tra i firmatari della lettera aperta al comune in tema di accoglienza

Di Redazione | 5 Agosto 2022 alle 21:00

“A Siena sta accadendo che per ovviare alla presunta carenza di posti nelle strutture di accoglienza, si nega ai rifugiati pakistani di avviare l’iter per la richiesta di asilo”. La frase è estrapolata dalla lettera aperta inviata all’amministrazione comunale che vede firmatari Refugees Welcome Siena, CRAVOS Siena, Non Una Di Meno Siena, Serperegolo, Mutuo Soccorso Sovicille, Arcigay Siena-Movimento Pansessuale, Potere al Popolo Siena, Corte dei Miracoli, KiriKuci, Rifondazione Comunista Siena, Left Siena, Tertium Datur, CorMagis Siena OdV e Privati cittadini.

La situazione che ha generato questo testo è l’ordinanza anti bivacco per i cittadini pakistani che sostavano fuori porta San Marco.

L’associazione Refugees Welcome Siena, promotrice della lettera, ha analizzato la situazione ai nostri microfoni. “Questi intoppi e sovraffollamento di persone rifugiate che aspettano per strada è dovuto ai decreti sicurezza Salvini che hanno ridotto i fondi destinati all’organizzazione dell’accoglienza – ha detto Corinna De Leo, volontaria di Refugees Welcome Siena -. Mancando i posti la questura non può far partire l’iter di richiesta di asilo per i rifugiati, che ne hanno diritto. Nella gestione della crisi dei cittadini pakistani la prefettura è riuscita ad attivare alcuni Cas in Valdichiana e a San Gimignano. Adesso è tutto fermo perché si dice che non ci sia disponibilità nel comune di Siena. Noi sappiamo per certo che non è vero, perché erano state messe a disposizione delle strutture per accogliere famiglie ucraine che poi hanno trovato altre sistemazioni e quindi non ne hanno avuto bisogno”.

L’obiettivo della lettera è quello di convincere il comune di Siena ad aprire un tavolo di confronto per strutturare al meglio l’accoglienza. Secondo Refugees Welcome i posti disponibili ci sono e questo fenomeno degli arrivi dovrebbe diventare un’opportunità per il nostro territorio. L’ordinanza ad hoc, hanno affermato, non risolve il problema lo sposta soltanto. “Era necessario l’intervento del comune – ha detto il volontario di Refugees Welcome Siena Giovanni Serni -. La risposta invece è stata un’ordinanza molto limitata, che prevede di farli sloggiare minacciandoli di multe. Tra l’altro sono dei nullatenenti. Non è una soluzione ma un palliativo”.



Articoli correlati