L’aeroporto di Ampugnano torna al centro dell’attenzione grazie a un ambizioso progetto che unisce sport, territorio e turismo.
La proposta, lanciata dal fondatore del Tuscany Camp, Giuseppe Giambrone, e dall’ex dirigente di banca Cras, Piero Spinelli, si articola intorno alla riqualificazione dell’attuale aeroporto, attualmente utilizzato per voli privati e sotto gestione dell’Enac. La visione del progetto, infatti, è quella di valorizzare le strutture esistenti senza stravolgere l’area, ma piuttosto integrandola in un contesto più ampio che risponde alle necessità della comunità locale e al contempo creare un polo sportivo di respiro internazionale.
“Da anni pensavo a questo progetto, ma solo ora, grazie al supporto di più soggetti, lo stiamo concretizzando. Il nostro obiettivo è dare nuova vita a questo spazio, senza stravolgere nulla, ma valorizzando ciò che già esiste”, spiega Giambrone nella trasmissione Il Punto.
Il progetto, che si inserisce nell’ambito delle attività del Tuscany Camp, realtà di rilievo nell’atletica internazionale con 23 medaglie in competizioni mondiali e olimpiche, ha già suscitato un grande interesse da parte di nazioni come la Cina, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita e i paesi del Nord Europa. Questi paesi, grazie al clima favorevole della Toscana, vedono nel progetto un’opportunità per trasferire le proprie attività estive e invernali di allenamento. “Solo la Cina – afferma Giambrone – ha deciso di spostare qui i propri quartieri generali, dai giovani agli atleti d’élite. Questo porterà migliaia di presenze ogni anno, creando un turismo sportivo di altissimo livello, senza impatti ambientali né sociali negativi”, continua il fondatore del Tuscany Camp.
Il piano di riqualificazione non prevede la costruzione di nuove strutture, ma si concentra sul riutilizzo e l’ammodernamento di quelle esistenti all’interno dell’area di 180 ettari. Gli interventi includono la trasformazione dell’hangar in palestra, la riapertura dell’ex ristorante, la conversione della torre di controllo in un centro sportivo e fisioterapico, fruibile anche dalla popolazione locale. All’esterno, è previsto un ampio intervento di valorizzazione degli spazi verdi, con parchi, aree per cani, percorsi salute e spazi per famiglie.
Un aspetto significativo del progetto riguarda la sua realizzazione esclusivamente con finanziamenti privati. Giambrone ha infatti annunciato che sono già previsti investimenti da parte di imprenditori privati, tra cui Mark Harris Getty e altri partner internazionali, escludendo qualsiasi richiesta di fondi pubblici.
Oltre alla riqualificazione dell’aeroporto, il progetto vorrebbe stimolare un processo di rigenerazione dell’area circostante, con la trasformazione di poderi abbandonati in agriturismi e case vacanze, creando un modello di “albergo diffuso” che porterebbe lavoro e sviluppo economico al territorio. “Già diversi proprietari ci hanno contattato – racconta Giambrone – pronti a ristrutturare le loro proprietà se il progetto andrà in porto”.
Il sito è di proprietà del demanio aeroportuale e per poter realizzare il progetto sarebbe necessario un passaggio formale dal Ministero e l’intervento della Regione Toscana per destinare l’area a uso sportivo-pubblico.
“I soldi ci sono, le persone ci sono, gli atleti anche – conclude Giambrone –. Quello che chiediamo è solo che la politica faccia la sua parte. Siena non può più permettersi di restare ferma. Le fabbriche chiudono, il lavoro scarseggia, ma noi abbiamo una risorsa inestimabile: il nostro territorio. Questo è il nostro petrolio. Usiamolo bene”.