Al Palazzo delle Papesse si apre la mostra di Salvador Dalì

Carminati risponde alle polemiche: "Non esistono copie, le opere sono autentiche fino a un certo numero se se ne detengono i diritti e si seguono precisamente le direttive dell'artista"

Di Redazione | 17 Settembre 2020 alle 16:39

Al Palazzo delle Papesse si apre la mostra di Salvador Dalì

Il Palazzo delle Papesse torna ad aprire le porte per la mostra di Salvador Dalì. Le opere dell’artista spagnolo, massimo esponente del surrealismo, sono di proprietà di Beniamino Levi, presidente della Dalì Universe, e saranno in mostra nello storico palazzo senese per un anno.

“Cerchiamo di spiegare quel lato di Dalì meno conosciuto – spiega il direttore artistico Roberto Pantè – E’ stato un artista poliedrico, interessato a molte materie tra cui astronomia e matematica, così il trait d’union è stato facile, ed abbiamo creato questa simbiosi tra l’artista catalano e la città toscana”.

La mostra si intitola infatti “da Galileo Galilei al Surrealismo”. Un nome quello di Galileo da sempre legato a quello delle Papesse, dove fu ospite dell’Arcivescovo per cinque mesi nel 1633. Da qui la collaborazione della mostra con l’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena.

“Le opere di Dalì che sono esposte sono veramente tutte pregne di spazio, tempo, relatività e visione del cosmo – commenta il direttore dell’osservatorio Alessandro Marchini – Gli “orologi molli” ad esempio sanno dello spazio-tempo”.

Una mostra, quella arrivata a Siena, che negli anni ha suscitato anche qualche polemica sulla paternità delle opere, sulla quale è voluto intervenire il Managing Director della Dalì Universe Ferruccio Carminati, che durante la conferenza stampa ha spiegato come le opere autentiche e originali siano tali fino a 12, come da volere di Dalì stesso, ed appartengono a Levi in quanto acquirente dei diritti sulle stesse. Oltre quel numero le opere diventano multipli. Esistono copie quindi? Carminati spiega di no, in quanto, a differenza di materiali come il marmo, per le opere in bronzo, ferro, oro e paste di vetro possono essere replicate, in un numero limitato deciso dall’artista e seguendo le direttive precise indicate dall’artista stesso con lo stampo originale.

The Dalì Universe detiene la proprietà dei diritti d’autore di alcune immagini di Dalì ed è l’editore di 29 sculture in bronzo. La collezione ha fatto il giro dei musei di tutto il mondo, specialmente nelle grandi città, ed arriva oggi a Siena dove resterà fino al 30 Settembre 2021.

 

 



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