Anteprima regionale del docufilm sull’ergastolo ostativo

Di Redazione | 28 Marzo 2017 alle 11:48

Anteprima regionale del docufilm sull’ergastolo ostativo

“Spes Contra Spem. Liberi dentro”, proiezioni all’Università di Siena

Sarà proiettato all’Università di Siena in anteprima regionale venerdì 31 marzo il docufilm di Ambrogio Crespi “Spes Contra Spem. Liberi dentro”, che affronta le tematiche della detenzione carceraria ed in particolare di quella definita “fine pena mai”.
L’iniziativa dell’Osservatorio Carceri Camera Penale di Siena e Montepulciano, attivo protagonista nella sensibilizzazione su questi temi, si inserisce nel programma di insegnamento di Diritto Penitenziario del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza dell’Ateneo senese, tenuto dalla professoressa Anna Lisa Maccari.
La proiezione si terrà a partire dalle ore 14 presso l’aula magna del dipartimento di Giurisprudenza, in via Mattioli 10.
Seguirà il dibattito e il confronto con il regista e con i produttori del docufilm, con l’obiettivo di analizzare le tematiche sottese alla detenzione carceraria ed in particolare a quella concretizzata nell’ergastolo ostativo.
Interverranno, coordinati da Giuliana Falaguerra, segretario dell’Osservatorio Carcere della Camera penale di Siena e Montepulciano, Rossana Giulianelli, presidente della Camera Penale di Siena e Montepulciano, Maria Letizia Venturini, magistrato di Sorveglianza di Siena, Anna Lisa Maccari, docente di Diritto penitenziario dell’Ateneo, Gabriele Terranova, Osservatorio Carcere dell’Unione delle camere penali italiane, Ambrogio Crespi, regista del docufilm, Rita Bernardini, presidente di “Nessuno Tocchi Caino”, Sergio D’Elia, segretario di “Nessuno Tocchi Caino” e co-autore del docufilm, Maria Brucale, “Nessuno Tocchi Caino”, Elisabetta Zamparutti, “Nessuno Tocchi Caino” e co-autore del docufilm.
Si legge nelle note di regia: “In Italia esistono due tipi di ergastolo, quello noto alle cronache di tutti che possiamo definire “normale” e quello meno conosciuto che è “ostativo”. Nel primo caso il condannato ad ergastolo può, dopo 26 anni di detenzione, uscire dal carcere oltre che avere la possibilità di usufruire di permessi premio, semilibertà o liberazione condizionale. Nel secondo caso, quello dell’ergastolo ostativo cioè del “fine pena mai”, il detenuto vivrà in un regime di eccezione, senza poter accedere ad alcun beneficio penitenziario. Una pena quindi immutabile, tranne in un caso: collaborando con la giustizia, diventando pentiti”.



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