Basket A2, il presidente della San Giobbe Chiusi Trettel: "Salvezza ampiamente meritata"

La squadra biancorossa ha ottenuto la certezza della permanenza in A2 con una giornata di anticipo e ora si concentra sulla seconda fase, con obiettivo play off

Di Redazione | 24 Marzo 2023 alle 11:30

Basket A2, il presidente della San Giobbe Chiusi Trettel: "Salvezza ampiamente meritata"
San Giobbe aritmeticamente salva e con l’asticella puntata ai playoff. Il Presidente Giuseppe Trettel parla della permanenza in A2, delle prospettive playoff attraverso la seconda fase e di tutto il movimento biancorosso, partendo da Brugnaro e dallo stretto rapporto che ha con il territorio, per arrivare al settore giovanile in costante crescita e ai progetti futuri.
Un estratto dell’intervista fiume con il numero uno della società chiusina.
“La prima cosa che ho detto ai ragazzi e allo staff, è che questa è una salvezza ampiamente meritata”. Così Giuseppe Trettel, presidente dell’Umana San Giobbe, a margine della certificazione aritmetica del mantenimento della Serie A2.
“La classifica costruita è frutto del lavoro settimanale di ogni singolo componente della nostra società. Ne ho sentite tante riguardo alla nostra attitudine a fare punti con le squadre piazzate in alto e contemporaneamente fare fatica contro quelle della zona salvezza; che quei punti non sarebbero stati utili per affrontare la seconda fase. La verità è che i successi ottenuti, soprattutto quelli con le formazioni di vertice, ci hanno aiutato nei momenti più difficili, ci hanno dato certezze quando sembravamo non averne. Vincere è sempre importante e aver preso punti pesanti con Rimini, Fortitudo Bologna e Pistoia in casa, oppure a Cividale in trasferta, è stato fondamentale nell’economia della stagione. Molti di questi non ce li porteremo dietro nel Girone Bianco, ma ogni singolo mattoncino è stato determinante per il raggiungimento dell’obiettivo”.
“Sarebbe, così come per la salvezza, la seconda volta ai playoff in due stagioni a testimonianza dell’ottimo lavoro che la squadra sta facendo – prosegue Trettel. Ma ai playoff ci penseremo dal 2 aprile, adesso vogliamo finire nel migliore dei modi la prima fase. Sono curioso di vedere i ragazzi giocare senza il pensiero di doverci salvare. Le migliori prestazioni le abbiamo fatte giocando a mente libera e le sei partite della seconda fase potremo affrontarle proprio in questo modo. Non sarà facile, viste le avversarie, ma scenderemo in campo per provarci”.

Nel complesso un’annata complicata, ma siamo stati bravi e in certi momenti fortunati – sottolinea il presidente della San Giobbe. La nostra forza è stata mantenere la calma nei momenti più difficili. I ragazzi vanno ringraziati perché nessuno si è mai tirato indietro, nessuno ha anteposto la propria persona al gruppo. Forse in alcuni momenti siamo stati poco continui per mancanza di cattiveria agonistica, ma non posso imputare niente ad un gruppo di bravi giocatori e prima ancora di ottime persone. Abbiamo mantenuto la rotta anche con il mare in tempesta, nel momento più buio non abbiamo mai smesso di cercare la luce e sia staff che squadra lo hanno apprezzato molto. Solo in un’occasione sono andato a parlare dentro lo spogliatoio, dopo la sconfitta interna con Chieti. La squadra si è compattata ulteriormente e ha portato a casa l’obiettivo”.

“Avere una proprietà alle spalle come quella del Dottor Brugnaro ha un’importanza capitale. Ci ha sempre portato serenità, non ha mai avuto dubbi sull’operato dello staff tecnico e della squadra e non ha mai detto di no in sede di mercato. Brugnaro, e questo ci tengo a ribadirlo, vuole che questo progetto continui in A2 a Chiusi. E le risposte stanno arrivando anche dal pubblico, sempre più numeroso”.

“Anche perché trasmettiamo dati positivi dal settore giovanile – prosegue Trettel. Ad oggi abbiamo oltre 120 ragazzini, quattro formazioni giovanili e un foltissimo gruppo di minibasket che si divide in scoiattoli e aquilotti. Andiamo in giro a sfidare società con un vissuto importante in questi settori e otteniamo buoni risultati. Tutte le formazioni Under stanno crescendo e lo stanno facendo alla grande. E sono convinto che i risultati continueranno ad arrivare nel corso degli anni, perché lo zoccolo duro sul quale puntare è l’attuale gruppo degli aquilotti. Di fatto i primi prodotti della San Giobbe, nati e cresciuti con questa maglia. Questo non per togliere qualcosa agli altri, ma per il grande orgoglio che dobbiamo avere nel vedere crescere bambini che dal giorno zero sono entrati a far parte del nostro progetto”.

“Non scordiamoci però del presente e delle collaborazioni che abbiamo stretto in questi anni e che stiamo continuando a progettare. I nostri dirigenti incaricati e il responsabile del settore giovanile stanno facendo un lavoro encomiabile. Tra gli altri cito i rapporti con Orvieto, Perugia e Amiata, ma sono tantissime le società che sono entrate e stanno entrando in orbita San Giobbe. Ad esempio, tra qualche giorno, andremo a fare il Torneo Easter Cup a Cuneo con una sorta di rappresentativa del territorio ma non solo. Stiamo svolgendo allenamenti congiunti con il gruppo della nostra Under 15 al quale si sono uniti ragazzi da Orvieto, Perugia, Sinalunga, Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto. Uno dei nostri obiettivi è quello di fare una foresteria con dirigenti dedicati per accogliere sempre più ragazzi e per far crescere ulteriormente il nostro movimento. L’obiettivo nostro e del Dottor Brugnaro è quello di far diventare Chiusi un punto di riferimento per il settore giovanile per tutto il centro Italia. In tre anni abbiamo più di dieci volte il numero degli iscritti e, settimana dopo settimana, vediamo questi numeri aumentare. E il nostro lavoro non si limita agli orari del palazzetto, ma sono ormai costanti i progetti con le scuole”.

“Quello che emerge è che il nome della nostra società si sta facendo sentire nel nostro Paese – conclude il presidente Trettel. Facciamo le cose per bene, con persone per bene e di qualità, dietro abbiamo una proprietà che sta investendo e continuerà ad investire su questo territorio. Ci sono tutti i presupposti per migliorare ancora”.



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