Flats Service Fortitudo Bologna – Umana San Giobbe (17-15; 14-14; 23-10; 18-11)
Fortitudo Giordano, Sergio 9, Aradori 8, Conti, Natalini, Bolpin 17, Panni, Kuznetsov, Fantinelli 14, Freeman 10, Ogden 10, Morgillo 4; Capo All. Caja, Primo Ass. Angori
San Giobbe Tilghman 4, Brinza, Spear 3, Lorenzoni, Dellosto 8, Chapelli, Martini 5, Stefanini 13, Bozzetto 2, Jerkovic 12, Raffaelli 2, Possamai 2; Capo All. Bassi, Primo Ass. Zanco, Secondo Ass. Civinini
Arbitri Moretti, Attard, Doronin
Comincia con una sconfitta al Paladozza contro la Fortitudo la nuova avventura dell’Umana San Giobbe Chiusi nel campionato di A2.
Martini ad aprire le danze, la Fortitudo impatta immediatamente ed è l’equilibrio a regnare per i primi tre minuti di gioco. Interrompe il parziale firmato Ogden e Fantinelli per il 9-4. Si allarga la forbice in favore della formazione bolognese, Bassi chiama tempo sul più sette. Stefanini ci mette una pezza, ma l’impeto della Fortitudo non sembra destinato a fermarsi. Bulls con l’ex Dellosto e margine a due possessi. Finale a tinte biancorosse: ancora Dellosto, primo canestro “italiano” per Spear e Tilghman in lunetta per il 17-15 che chiude il tempino.
Freeman mette il nuovo più quattro della Effe, Bozzetto il 19-17. La San Giobbe rosicchia una lunghezza con la girandola dei liberi, poi opera il sorpasso con cinque punti ravvicinati firmati Jerkovic. Umana a maglie strettissime dietro e determinata in attacco, l’accoppiata Stefanini-Dellosto manda i biancorossi 20-26. Risponde la Fortitudo che mette un freno al parziale ospite con Aradori. Al numero quattro biancoblù fa eco la tripla dell’ex Bolpin e Bassi ferma il gioco sul 25-26. Nuovo sorpasso Fortitudo, break che diventa di 9-0. Ultimo giro di orologio del primo tempo, i quintetti si rispondono ai liberi fino al possesso finale che fissa il punteggio sul 31-29.
Confusione San Giobbe in avvio dei secondi venti minuti. Ne approfitta la Fortitudo trascinata da Bolpin per salire 38-31. Buio pesto per i biancorossi, la Fortitudo scappa 41-31 e Bassi ferma il gioco. Al rientro Jerkovic da oltre l’arco a suonare la carica, Possamai inchioda sotto la Fossa ed è Caja chiedere time out. Di nuovo Bolpin con una tripla a fil di sirena, Fantinelli lo imita: massimo vantaggio Effe sul 47-36. Ci riprova l’Umana con Martini, Sergio però è pronto a rispondere e il tabellone a un minuto e mezzo dalla fine del periodo recita 51-39. Ancora Sergio, ancora dalla lunga e squadre a riposo con la Fortitudo avanti di quindici.
Non molla la San Giobbe pur dovendo contrastare un Bolpin in versione super. L’Umana costruisce dalla difesa, Stefanini trova la prima tripla di giornata che vale il 57-47. I toscani reggono bene dietro ma faticano a trovare la via del canestro. Il tempo scorre con il tabellone praticamente immutato fino al nuovo break di 5-0 della Effe che di fatto chiude la contesa. Il punteggio finale è larghissimo, la Fortitudo vince all’esordio in campionato 72-51.
Esordio complicato dunque per la San Giobbe, che coach Bassi analizza così.
“Prima di tutto voglio ringraziare lo staff medico e fisico per aver messo a disposizione tutti i giocatori per la partita. Alcuni non erano in grado di giocare ma hanno voluto comunque esserci. Mi riferisco per esempio a Possamai, e questo ci tengo a sottolinearlo. Per quanto riguarda la partita poco da dire; siamo stati bravini nel primo tempo a reggere l’impatto pur non muovendo molto bene la palla e non facendo le cose che avevamo preparato durante la settimana. Abbiamo avuto però la capacità di rimanere in partita e difendere decentemente, venendo graziati in un paio di occasioni che potevano rendere il divario più ampio. Merito di essere rimasti in partita. Per quanto riguarda il secondo tempo, se pensiamo di venire al PalaDozza, fare ventiquattro palle perse e tirare con 4/20 da tre punti, non rientrare in difesa e non fare un tagliafuori, dobbiamo essere quasi contenti di aver fatto cinquantuno punti”.
“Per quanto riguarda Tilghman penso sia un giocatore difficile da giudicare dalle statistiche – ha continuato Bassi, rispondendo alla domanda sulla prestazione dei due americani. Non è stato brillante come nelle partite precedenti di Supercoppa, ma lui è molto più playmaker di quello che possa pensare. Mette in ritmo i compagni, cerca di fare la cosa giusta per la squadra e questo le sue statistiche non lo evidenziano. Spear è un ragazzo giovane, la prima volta che mette piede fuori dagli Stati Uniti e sostanzialmente in prestagione non lo abbiamo mai avuto per problemi fisici. Questa era la prima partita che giocava. Chiaro che noi ci aspettiamo molto da lui, ma è un ragazzo che va giudicato tra un paio di mesi. Dobbiamo dargli tempo”.