Centrale geotermica, si tenta la strada della conciliazione tra Regione e Soprintendenza

Ecosistema Val d'Orcia costituisce un comitato tecnico-scientifico propositivo

Di Redazione | 11 Maggio 2022 alle 18:30

Per la Centrale Geotermica in Val di Paglia nel comune di Abbadia San Salvatore la strada verso la realizzazione sembra complicarsi. Dopo l’opposizione, firmata dal ministro del Mibac Dario Franceschini, al rilascio della Valutazione d’impatto ambientale che avrebbe autorizzato le concessioni per la costruzione dell’impianto di Sorgenia, comincia un nuovo iter, vale a dire quello della conciliazione tra Regione e Soprintendenza. La legge infatti prevede che la controversia nata tra di due enti, prima di arrivare direttamente sul tavolo del Consiglio dei Ministri, possa trovare soluzione con il tentativo di conciliazione. Il tema sarà quello delle prescrizioni che la Soprintendenza ha formulato nell’ultima seduta della Conferenza di Servizi relative al posizionamento della centrale che sarebbe prevista in un’area interessata da un vincolo paesaggistico risalente al 1973. La soluzione a questo problema potrebbe essere uno spostamento dell’installazione dell’impianto a circa 200 metri dalla posizione dove Sorgenia lo ha progettato, come specificato in Conferenza di Servizi proprio dalla Soprintendenza. Intanto, in attesa di questo vertice che potrebbe portare o meno alla conciliazione, il lavoro del Coordinamento Ecosistema Val d’Orcia, gruppo fortemente contrario all’impianto, sta proseguendo con la nascita ufficiale di un Comitato tecnico-scientifico propositivo.

“Noi da subito siamo usciti dall’evento di Pienza con l’intenzione di costituire un comitato tecnico scientifico – afferma a Siena Tv Nicoletta Innocenti –  con tre filoni, uno storico archeologico, uno legato alla sostenibilità ambientale e un altro tecnico legato alle rinnovabili. Siamo convinti che le nostre devono essere terre di buone pratiche, della geotermia a bassa entalpia, e che si debba lavorare sulle eoliche e sul solare. Ma riteniamo che ci debba essere una proposta sostitutiva a quella della centrale che avrebbe alterato il territorio in modo irreversibile, con una proposta culturale forte, ci stiamo lavorando con studiosi ed esperti”.



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