Chianciano Terme, la nuova "Cittadella dello Sport" sarà intitolata a Gabriello Santoni

Santoni, imprenditore e fondatore dell'Amaro di Chianciano, è stato per molti anni presidente della Virtus Chianciano

Di Redazione | 2 Febbraio 2021 alle 15:36

Chianciano Terme, la nuova "Cittadella dello Sport" sarà intitolata a Gabriello Santoni

L’Amministrazione Comunale di Chianciano Terme ha confermato la volontà di voler intitolare la riqualificata area sportiva in Loc. Castagnolo, la “Cittadella dello Sport e della Famiglia” alla memoria di Gabriello Santoni, illuminato imprenditore che la comunità chiancianese ben ricorda sia per l’intensa attività di impresa che per l’impronta lasciata in ambito socio-sportivo, essendo infatti stato sostenitore e presidente della Virtus Chianciano per molti anni.

Fondatore della distilleria Santoni, marchio ormai celebre a livello nazionale ed internazionale, ha sempre fatto dell’amore per la sua città ed il suo lavoro il suo tratto distintivo, tanto che, nel 1961, realizzò il suo sogno più grande: creare a Chianciano Terme l’amaro con la carta geografica, un’accurata miscela di 34 erbe e radici, preziose espressioni di un territorio straordinario, che con il prestigio del suo amaro contribuì a promuovere a livello nazionale. Protagonista dei consumi nei locali di Chianciano Terme fin dai tempi della Dolce Vita Felliniana, Santoni si è affermato negli anni come simbolo dell’Italian Life Style.

Per questo con delibera di giunta n. 15 del 28.01.2021 il Comune di Chianciano Terme, in accordo con il gestore della riqualificanda area sportiva, ha dato avvio alla formale procedura che si concluderà con l’apposizione della targa al termine dei lavori – previsto per fine Maggio – in occasione di quella che sarà l’inaugurazione del centro sportivo riqualificato.

Un gesto di gratitudine e riconoscenza nei confronti di un uomo che ha rappresentato un pezzo decisivo della storia della città termale, dedito al lavoro fino da tenera età, quando appena quattordicenne iniziò a fare il garzone in una drogheria del paese. Determinante fù l’incontro con un chimico tedesco, che insegnò lui l’arte della lavorazione delle erbe officinali. Iniziò ad ordinare grandi quantitativi di rabarbaro dalla Cina, che arrivavano con casse di legno, comprava genziana, china, radici e cortecce di ogni specie. I prodotti venivano poi macinati e messi in infusione a freddo con acqua ed alcool, fino a fare della sua piccola produzione, che nel tempo è cresciuta fino a diventare prestigioso marchio nazionale, motivo di orgoglio per tutta la comunità di Chianciano Terme.



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