"Col Covid chirurgia bariatrica bloccata alle Scotte, 400 pazienti in lista d'attesa"

La denuncia di Associazione Fiocchetto verde onlus: "Malati di obesità trattati da pazienti di serie b"

Di Redazione | 22 Marzo 2021 alle 11:50

"Col Covid chirurgia bariatrica bloccata alle Scotte, 400 pazienti in lista d'attesa"

Associazione Fiocchetto verde onlus denuncia: chirurgia bariatrica alle Scotte bloccata, 400 persone in lista di attesa causa emergenza Covid. La nota:

“Ci siamo di nuovo! Trattati da pazienti di serie b, si, i malati di obesità continuano ad essere trattati da pazienti non meritevoli di cure perché “tanto te la sei cercata” L’obesità è una malattia subdola e come tale va trattata, soprattutto in questo periodo, un paziente affetto da obesità andrebbe preso in considerazione per la sua fragilità clinica. Un persona affetta da obesità è maggiormente vulnerabile a tante malattie, da quelle cardiovascolari a quelle oncologiche e, ora come ora, al COVID19, ne abbiamo avuto dimostrazione con il decesso di tante persone anche giovani. E, inoltre, questa malattia non curata è un peso economico non indifferente per il sistema sanitario. La chirurgia bariatrica, in particolare al Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, che ricordo è un centro di eccellenza SICOB che ha portato lustro e soldi all’ospedale, che è stata messa da parte, bloccata come una branca senza importanza, è una grande risorsa, ma soprattutto l’unica in grado di salvare la vita a migliaia di persone e a guarire, nella maggior parte dei casi, dall’obesità e le sue comorbidità. È per questo che necessita la ripresa dell’attività, dare modo ai centri specializzati di poter continuare il proprio indispensabile lavoro. Attualmente a Siena c’è una lista d’attesa di circa 400 pazienti, di cui alcuni casi gravi che necessitano di trasferimento post operatorio in terapia intensiva, molti già pronti per l’intervento. L’obesità è ormai ampiamente riconosciuta dalla comunità scientifica mondiale come una patologia invalidante con un enorme impatto socio-sanitario. Essa si associa a numerose comorbidità quali neoplasie, diabete mellito tipo II, ipertensione arteriosa, apnee notturne e dislipidemia che concorrono a determinare una riduzione non solo dell’aspettativa ma anche della qualità della vita. In particolare modo vi sono sempre più evidenze a favore della stretta associazione tra tumori ed obesità. E’ noto, infatti, come l’eccesso di peso sia predisponente o concausa di numerosi tipi di tumore, in particolare a livello dell’apparato digerente, endocrino, riproduttivo, emopoietico. Si stima che fino al 20% dei decessi per cancro possa essere attribuito all’obesità. Di sicuro non si prospetta una vita lunga e semplice per questo tipo di paziente, ma cosa importa alla società, sono solo ingombranti e sudici mangiatori di fritti e di cannoli alla crema, quelli sempre fuori luogo, additati, derisi, che non hanno diritto al lavoro, che non possono prendere l’aereo se non pagando due posti, marchiati a fuoco da tanto ribrezzo. Quelli a cui riesce difficile vivere una vita dignitosa e che quindi non meritano di vivere. Vogliamo che non si facciano differenze tra pazienti, vogliamo che la chirurgia Bariatrica continui, come ha fatto finora, a salvare vite”.



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