Crisi volontariato caro carburante, Franceschelli (PD): "Ristori immediati alle associazioni e provvedimento nazionale per abbattere prezzi"

La proposta del candidato dem nel Collegio uninominale per il Senato Siena, Grosseto, Arezzo in vista delle elezioni del 25 settembre. “Il caro carburante continua ad essere la piaga più dolorosa per il mondo dell’associazionismo che, con sempre più fatica, tra pandemia, siccità, incendi e assistenza socio-sanitaria, eroga servizi pur nel pieno di difficoltà”

Di Redazione | 20 Agosto 2022 alle 15:30

Crisi volontariato caro carburante, Franceschelli (PD): "Ristori immediati alle associazioni e provvedimento nazionale per abbattere prezzi"

“Un provvedimento nazionale immediato per attivare forme di ristoro alle associazioni e poi uno più strutturato per l’abbattimento dei prezzi dei carburanti per gli automezzi dedicati ai servizi di trasporto sanitario e sociale”. A lanciare la proposta Silvio Franceschelli, candidato del Partito Democratico al Collegio uninominale del Senato di Siena, Arezzo e Grosseto in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

“Senza ristori e interventi di sostegno contro il caro-carburante, la crisi economica in atto rischia di costringere i volontari a ridimensionare o addirittura a sospendere la propria attività nel Paese – spiega Franceschelli – e questo non ce lo possiamo permettere. Mettere a rischio il volontariato in un momento storico così complesso significherebbe abbandonare i più bisognosi”.

Nella sola Toscana sono oltre 7.300 le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali attive. Si tratta di realtà che operano nei settori più diversi: dall’ambito sociale e sanitario a quello culturale, ricreativo, ambientale, sportivo. nel 2020 il 57,5% delle organizzazioni di volontariato ha svolto attività in risposta all’emergenza, soprattutto per l’erogazione di beni e servizi di prima necessità. E lo ha fatto sia con l’avamposto ‘ufficiale’ formato da questi 7.300 enti regolarmente censiti nei registri pubblici, e quindi strutturati, organizzati, e abilitati a rapportarsi con le istituzioni, sia con quell’universo non profit, formato da circa 27.000 realtà associative formali e informali che in Toscana mobilitano quasi mezzo milione di volontari.

“Le regioni e gli enti locali, da soli, – conclude Franceschelli – non possono farsi carico del problema e per questo occorre un sostegno e un intervento nazionale. Il caro carburante continua ad essere la piaga più dolorosa per il mondo dell’associazionismo che, con sempre più fatica, tra pandemia, siccità, incendi e assistenza socio-sanitaria, eroga servizi pur nel pieno di difficoltà che ormai si trascinano da mesi”.



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