Debito fuori bilancio con Intesa, la relazione della Commissione ad hoc: "Nessuna risposta chiara e precisa"

Di Redazione | 22 Novembre 2019 alle 10:59

Debito fuori bilancio con Intesa, la relazione della Commissione ad hoc: "Nessuna risposta chiara e precisa"

Debiti extrabilancio con intesa, critiche alla ex giunta

Al centro la questione relativa al debito fuori bilancio dal 2000 al 2016: “In questa vicenda non si può che segnalare un’eccessiva leggerezza nella gestione dei rapporti, tra l’Ente e la Società Partecipata e carente comunicazione e raccordo tra gli uffici del Comune e tra questi e gli Amministratori”

Durante la seduta di ieri del Consiglio comunale il consigliere Giulia Periccioli, presidente della Commissione Garanzia e Controllo Politico Amministrativo, ha dato lettura della relazione, firmata da tutti commissari, in merito alle questioni relative al debito fuori bilancio per il saldo dei servizi di pubblica illuminazione, prestati dalla società Intesa all’amministrazione dal 2000 al 2016.

La Commissione per il suo lavoro di studio e approfondimento, così come richiesto dal Consiglio Comunale con deliberazione n°2 del 30 gennaio 2019 ha effettuato 9 sedute dal 22 marzo 2019 al 24 settembre 2019. Sono stati auditi dalla Commissione: Dottor Andrea Monaci, Direttore Amministrativo Intesa SPA; Dottor Davide Rossi, Presidente di Intesa SPA dal 2018 sino a oggi; Ing. Paolo Ceccotti, P.O. LLPP Comune di Siena, Dott. Luciano Benedetti, Dirigente Direzione Risorse Comune di Siena, Architetto Paolo Mazzini, Assessore LLPP Comune di Siena 2013/2018, Moreno Periccioli, Presidente di Intesa SPA 2015/2018, Dr Bruno Valentini, Sindaco Comune di Siena 2013/2018, Architetto Massimo Betti Dirigente LLPP fino al 2019.

“A lavoro concluso, dispiace constatare, che la commissione non è potuta addivenire ad una risposta chiara e precisa da presentare al Consiglio Comunale e si è per questo limitata ad offrire un reso conto delle molteplici posizioni emerse nel corso dell’indagine conoscitiva. Tali posizioni non possono essere né confermate né smentite data la pochezza degli atti prodotti e rinvenuti dalla commissione. Se è vero, come è vero, che le Pubbliche Amministrazioni devono essere “Case di Vetro” e nutrendo fiducia nella buona fede di tecnici e amministratori in questa vicenda non si può che segnalare un’eccessiva leggerezza nella gestione dei rapporti, tra l’Ente e la Società Partecipata e carente comunicazione e raccordo tra gli uffici del Comune e tra questi e gli Amministratori”.



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