Edilizia, con il polo delle buone prassi di Siena indici infortuni più bassi della media nazionale

Di Redazione | 10 Dicembre 2019 alle 14:01

Edilizia, con il polo delle buone prassi di Siena indici infortuni più bassi della media nazionale

Dal 2000 la buona prassi è stata applicata in 34 cantieri dove hanno lavorato oltre 300 imprese e 1500 lavoratori per un numero di ore lavorate di oltre 3 milioni

Siena e il suo territorio esempio di buone prassi della sicurezza nei cantieri dell’edilizia. E’ quanto emerso nel corso del seminario ‘L’applicazione delle buone prassi nei cantieri edili’ organizzato da cassa Edile, Scuola edile e Azienda Usl Toscana Sud Est che si è svolto nell’auditorium della Cassa Edile. Dal 2000, partendo proprio dall’esperienza di Siena, la buona prassi è stata applicata in 34 cantieri dove hanno lavorato oltre 300 imprese e 1500 lavoratori per un numero di ore lavorate di oltre 3 milioni. Secondo quanto emerge dai dati gli indici infortunistici registrati in questi cantieri sono nettamente inferiori a quelli registrati nella media del settore pubblicati da Inail. Particolare interesse ha suscitato l’applicazione della buona prassi nel cantiere della Siena-Grosseto, una grande opera che ha visto lavorazioni e interventi di notevole entità e difficoltà, quale la costruzione di viadotti e gallerie, oltre alla demolizione del vecchio ponte di Petriolo. Un nuova esperienza per migliorare la promozione della salute dei lavoratori, invece, è stata applicata nel cantiere di Celine a Radda in Chianti dove, oltre a garantire il rispetto degli obblighi contributivi e la sicurezza del lavoro, sono stati effettuati interventi per la prevenzione dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti oltre a garantire nel cantiere lavoratori esperti nell’uso del defibrillatore.

“Ci piace partecipare alla vita del Polo delle buone pratiche – ha detto il presidente Cassa Edile Giannetto Marchettini – nel suo saluto di apertura dei lavori – Come Cassa e Scuola edile portiamo avanti tre principi fondamentali: perseveranza, metodo e cura del particolare. Tre aspetti che possono contribuire a salvare vite umane. Nel nostro piccolo – ha detto Marchettini – ci aggiungiamo anche qualcos’altro. Ci piace ricordare due progetti che abbiamo sviluppato in questi mesi: il primo un concorso per gli studenti del Liceo artistico Duccio di Buoninsegna con cui i ragazzi disegneranno dei cartelli segnaletici per la sicurezza nei luoghi di lavoro; il secondo l’utilizzo della realtà virtuale nella formazione degli addetti ai cantieri”.

Durante il seminario a cui hanno partecipato numerosi operatori del settore edile (oltre 70 tra professionisti e operatori del settore)  sono state ipotizzati le prospettive di sviluppo in particolare l’applicazione della buona pratica di Casole d’Elsa in grandi  cantieri che verranno prossimamente   attivati, come la ristrutturazione del “ Santa Fina” di San Gimignano e la bonifica dell’area mineraria di Abbadia San Salvatore; lo sviluppo di una specifica buona prassi per cantieri di piccole dimensioni, possibilmente in collaborazione con gli ordini e  collegi  professionali;  l’utilizzo dell’esperienza nel settore edile per progettare interventi simili anche per il settore agricolo dove il ricorso  ai lavori in appalto è sempre più frequente con problematiche di gestione della tutela dei lavoratori non trascurabili. Nel corso del seminario sono stati evidenziati gli sviluppi per una possibile e migliore corretta registrazione dei dati attraverso il sistema regionale SISPC.  E stata inoltre l’occasione per conoscere lo sviluppo dell’azione della Unione Europea in materia di tutela dalla salute e sicurezza dei lavoratori grazie all’interessante intervento di Stefano Boy del l’Istituto di ricerca ETUI della Conferenza Sindacale Europea di Bruxelles, che ha illustrato le principali problematiche e linee di indirizzo della Commissione Europea. E’ stata inoltre un’utile occasione anche per conoscere nuovi sviluppi di ricerca nel settore edile, come l’applicazione del “Metodo Feedback” nel settore edile, utilizzato per raccogliere i suggerimenti dei lavoratori per il miglioramento delle macchine, delle procedure di lavoro e degli standard di sicurezza. I cambiamenti climatici portano sempre più a esporre i lavoratori a temperature elevate, con notevoli rischio per la salute nel lavoro; infatti nel seminario è stato illustrato il Progetto europeo Heat Shield con il quale si sta affrontando il problema dando informazioni sulle previsioni meteo e sui possibili interventi di prevenzione da mettere in atto nelle giornate a maggior rischio. Infine sono state illustrate le problematiche relative alla regolarità dei contratti di lavoro in edilizia, con particolare riferimento all’introduzione di nuove forme di lavoro non sempre il linea con i principi della tutela dei lavoratori.



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