Faisa Cisal: "Tiemme, nei bus non c'è rispetto del distanziamento. Meno spot e più attenzione"

Il sindacato tuona: "Non viene rispettata la norma regionale. Rischio contagio per autisti e passeggeri"

Di Redazione | 8 Settembre 2020 alle 11:43

Faisa Cisal: "Tiemme, nei bus non c'è rispetto del distanziamento. Meno spot e più attenzione"

“Tiemme non rispetta le normative sul distanziamento all’interno dei bus, rischio contagio alto”. Così tuona Faisa Cisal coordinamento Siena Arezzo Grosseto (Federazione autonoma italiana sindacato autoferrotranvieri). Il sindacato spiegato di aver fatto continue richieste di adeguamento e di ottemperanza delle norme, rimaste inevase, pur ricevendo garanzie dall’azienda.

“Apprendiamo dalla stampa quasi quotidianamente gli innumerevoli incontri tra Tiemme, Comuni, Regione, Provincia e gli Enti interessati, per riportare in classe gli studenti in sicurezza nel rispetto delle norme anti Covid tutto con impegno predisponendo anche un attento potenziamento del servizio” si legge nella nota.

All’organizzazione sindacale non torna come mai “tanta attenzione quando l’ordinanza regionale del 5 agosto prevedeva sostanzialmente il ripristino al 50% dei posti sull’autobus e al metro di distanza tra utenti e idoneo posizionamento delle sedute e ella cartellonistica, ordinanza mai recepita da Tiemme, a differenza di tutte le altre aziende di trasporto toscane. Controllate in qualsiasi piazza di interscambio a Siena, Firenze e Arezzo il numero massimo dei passeggeri trasportabili sul bus Tiemme e sul bus Busitalia”.

“Il rischio contagio per autisti e utenza rimanendo alla vecchia disposizione dell’80 di riempimento secondo voi è aumentato o diminuito? – si chiede Faisal – Vogliamo far finta di nulla e ci giriamo dall’altra parte o riflettiamo su questa situazione?. Chi doveva controllare? Nessuna verifica da parte di nessuno. Vorremmo meno spot sui giornali e più attenzione alle normative”.

“In previsione dell’imminente entrata in vigore delle nuove linee guida del trasporto, facciamo un appello – è la conclusione – ai lettori che sono genitori hanno bambini negli scuolabus o ai lavoratori che usano il bus, di vigilare sulle disposizioni vigenti”.



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