Gilardino polemico: "A Siena chiedevo professionalità ed ho trovato un muro"

L'ex allenatore del Siena Alberto Gilardino si è sfogato in una intervista

Di Redazione | 17 Gennaio 2021 alle 12:42

Gilardino polemico: "A Siena chiedevo professionalità ed ho trovato un muro"

L’ex allenatore del Siena Alberto Gilardino si è sfogato in una intervista rilasciata a GianlucaDiMarzio.com: “Chiedevo solo professionalità per vincere il campionato. Nell’ultimo mese ho trovato un muro. Quando sono arrivato i giocatori usavano le maglie di lana con i numeri incollati dietro. Col mio staff abbiamo pensato a isolare la squadra da qualsiasi problema. E i risultati si stavano vedendo”, racconta ai microfoni i GianlucaDiMarzio.com.

Lunedì 11 gennaio, all’indomani del pareggio contro il Trestina e quattro mesi dopo il suo arrivo, è arrivata la separazione, con il Siena al secondo posto in classifica, a 4 punti dalla prima, con due giornate da recuperare nel girone E in serie D. Un addio arrivato con un secco comunicato del club ad annunciare una comune decisione: quella “di sospendere l’attuale collaborazione”

“Visioni e obiettivi diverse, sicuramente – dice Gilardino. – C’è l’amarezza e la tristezza di essere andato via dopo aver creato qualcosa di forte con la squadra. Ho visto i ragazzi con le lacrime agli occhi. Purtroppo sono successe cose davvero inconcepibili. Nell’ultimo mese ho trovato un muro e ho visto venire meno la fiducia nel momento in cui chiedevo una maggiore professionalità e alcuni rinforzi per vincere il campionato”.

L’ex allenatore del Siena continua: “Non ho capito bene in questi mesi chi ci fosse dietro alla holding ma questo non è stato un problema. Mi confrontavo a volte con un uomo di fiducia della società. Un russo con cui parlavo, attraverso un interprete, per un’ora: ho sempre ascoltato le sue valutazioni, anche se arrivavano da chi non vedeva il lavoro quotidiano svolto sul campo. Non mi sono mai sottratto al confronto, a differenza di quel che dice il vice presidente Bellandi, il quale sostiene una mia mancata disponibilità a confrontarmi con la società dopo la sconfitta di dicembre col Grassina: una bugia totale per nascondere altre cose. E non so cosa. Credo che il mio destino fosse deciso da tempo”.

GianlucaDiMarzo.com commenta: “Nelle parole di Gilardino c’è la rabbia di essere stato lasciato solo. Anche dal direttore sportivo Grammatica, l’uomo che a settembre lo aveva portato a Siena”, mentre l’ex mister spiega: “All’incontro di lunedì con il presidente, il traduttore e il vice presidente Bellandi, ero da solo. Grammatica non c’era e nell’ultimo mese ho sentito che il clima era cambiato anche da parte sua. Credo che in molti abbiano usato il mio nome per ricostruire dal niente e poi mi hanno messo da una parte. Ho sentito sulla mia pelle raffreddarsi il rapporto giorno dopo giorno. Con Grammatica, così come con Bellandi. Non con la squadra, che è sempre stata meravigliosa e neanche con Nino Scimone, un team manager eccezionale che ci è sempre stato accanto. Sono andato incontro spesso alla società, capendo che eravamo in serie D, ma pretendevo anche nel dilettantismo un minimo di professionalità. Ho chiuso un occhio sulla mancanza di ritiri prepartita, sulle modalità di alcune trasferte o sull’assenza di cene collettive prima delle gare. Abbiamo tenuto duro, nonostante il vitto fosse stato prima promesso, poi tolto e poi rimesso solo in parte. In serie D, con una squadra di 18 under, non sono problemi banali. Ho cercato di indicare la retta via, ma ho trovato un muro totale”.

E conclude: “Farò sempre il tifo per i miei giocatori e per la gente di Siena, che merita altri palcoscenici”.



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