"Guarito e non dimenticato": come la Asl segue il paziente guarito dal Covid

Il paziente guarito dal Covid viene costantemente seguito dall'Asl, ha esami e prestazioni per il controllo della salute e questo in totale esenzione per tutto ciò che è connesso al Covid

Di Redazione | 1 Settembre 2020 alle 10:49

"Guarito e non dimenticato": come la Asl segue il paziente guarito dal Covid

Il paziente guarito dal Covid viene costantemente seguito dall’Asl, ha esami e prestazioni per il controllo della salute e questo in totale esenzione per tutto ciò che è connesso al Covid.

“Il nostro obiettivo – afferma il Direttore generale della Asl, Antonio D’Urso – è seguire il percorso del paziente che si era ammalato di Covid e che è stato poi dichiarato clinicamente guarito. E’ un percorso che condividiamo con i medici o, nel caso di bambini e ragazzi, con il pediatra di famiglia. Vogliamo che coloro che abbiamo seguito nella fase acuta, si sentano ancora assistiti da noi e sicuri per la loro salute. In questo percorso mettiamo a disposizione specialisti, laboratori, strutture. E lo facciamo semplificando al massimo le procedure e quindi i tempi ed applicando un’esenzione che rende gratuite queste prestazioni”.

Vediamo le tipologie dei pazienti
1 – Quelli che sono stati ricoverati in un reparto ospedaliero per infezione da SARS-CoV-2
Vengono contattati dall’ospedale presso il quale è avvenuto il ricovero e viene illustrato il percorso offerto e, in caso di accettazione, programmata la prima indagine. Il medico di base o il pediatra di famiglia vengono informati dell’avvio del percorso e successivamente condivisi gli esiti e le decisioni su eventuali ulteriori interventi che si rendessero necessari.
2 – Pazienti con infezione da SARS-CoV-2 che non sono stati ricoverati in ospedale e che sono stati seguiti, a domicilio o presso alberghi sanitari o strutture sanitarie extraospedaliere o socio sanitarie, dalle USCA
Vengono contattati dall’USCA e viene loro illustrato il percorso offerto e, in caso di accettazione, programmata la prima indagine.

Il percorso del paziente
Il primo passo è un questionario clinico per verificare eventuali problemi emersi successivamente alla guarigione. Il questionario può essere somministrato da personale sanitario, medico o infermieristico.
I questionari vengono valutati dal medico e il paziente esegue gli accertamenti ematici previsti dal protocollo di base. Dalla valutazione e dall’approfondimento dei risultati e in relazione alla sintomatologia prevalente, il paziente passa all’ambulatorio di secondo livello e viene seguito dagli specialisti ritenuti più pertinenti. Al termine della valutazione viene effettuata una sintesi da parte dei professionisti che sono intervenuti nelle fasi di diagnostica clinica e strumentale e viene redatta una relazione clinica. Potranno essere previste una o più rivalutazioni dopo un periodo stabilito.
In questo modo è possibile non far gravare sul paziente la gestione del proprio percorso di cura, ed aiutarlo e sostenerlo in modo concreto sul lungo periodo e in ogni fase della malattia; le persone continueranno ad essere seguite secondo il principio di “presa in carico” dalle stesse strutture o in stretto raccordo con i servizi che in precedenza le avevano in cura se affette da una preesistente patologia cronica. Tutte le prestazioni devono essere prescritte dal medico di riferimento, prenotate e accettate con l’esenzione P01 prestazioni specialistiche finalizzate alla tutela della salute collettiva, disposta a livello locale in caso di situazioni epidemiche. In altre parole il paziente non deve né pagare né fare file: l’esenzione è indicata dal medico nella prescrizione.

I primi passi
Il primo passo prevede: il questionario appena ricordato; esami ematochimici diagnostici di supporto, valutazione clinica per eventuale necessità di invio ad altro professionista o specialista. Il secondo passo (per i pazienti che sono stati inviati a controllo specialistico al primo step): un controllo a 3, 6 e eventualmente a 12 mesi. Questo controllo comprende la valutazione multidisciplinare e multiprofessionale; esami ematochimici e strumentali.
Per i pazienti della zona senese che non sono stati ricoverati ma sono stati seguiti da Usca, in caso necessitino di un approfondimento di secondo livello specialistico, è prevista la presa in carico da parte dell’azienda ospedaliero universitaria. E quindi effettuano il secondo livello alle Scotte senza dover cambiare provincia.

Siena, 1 settembre 2020



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