I licenziati Gsk a Scaramelli: "La sua solidarietà la rispediamo al mittente"

Di Redazione | 28 Luglio 2019 alle 19:26

I licenziati Gsk a Scaramelli: "La sua solidarietà la rispediamo al mittente"

Sindacati e lavoratori rispondono al Consigliere regionale che ha definito i licenziamenti delle “interruzioni di collaborazione”

Hanno scatenato numerose reazioni le parole rilasciate dal consigliere regionale Stefano Scaramelli sulle pagine del quotidiano La Nazione circa la difficile situazione occupazionale di Gsk. Scaramelli, nel dirsi solidale verso gli ultimi cinque licenziati in staff leasing, ha ridimensionato la situazione definendo gli allontanamenti forzati come delle semplici “interruzioni di collaborazione”, sottolineando come le tante polemiche siano inutili e di come l’azienda punti ancora forte su Siena.

Questo il duro commento della Rsu Cgil Filctem Vaccini Gsk: “Dispiace constatare come sia totalmente impreparato – affermano i sindacati – il presidente della commissione sanità della regione Toscana. Forse parlare con chi lavora in GSK Vaccini: operai; impiegati e magari le rappresentanze sindacali, potrebbero aiutarlo nel capire cosa sta realmente succedendo. Della pharma Valley non c’è traccia, in via Fiorentina ci sono moltissimi edifici vuoti, ne è testimonianza anche il recente trasferimento di Seqirus e le chiusure di importanti produzioni. 600 assunzioni? In quale azienda? In GSK Vaccini nel triennio 2016 / 2018, -325 lavoratori! questo è il dato corretto. Interrompere 5 contratti di staff leasing, dopo 9 anni di lavoro, non sono equiparabili a licenziamenti??? Strana concezione del lavoro per un politico che rappresenta un’area di centrosinistra”.

“La sua solidarietà la rispediamo al mittente – è invece la posizione di alcuni dei cinque dipendenti allontanati -Dal prossimo mese vivremo con 500 euro al mese, per una ragione che abbiamo appreso nei dettagli solo attraverso la stampa. E la promessa di un lavoro, anche se poi indirettamente ci viene proposto di prendere vie autonome perché non sarà facile. Non abbiamo fatto nulla di male verso i colleghi e verso l’azienda. Ma abbiamo capito che siamo solo carne da macello per nuove relazioni sindacali. In questo anni abbiamo visto più facilmente centinaia di colleghi non giungere ad un contratto a a tempo indeterminato. Sappiamo che entro quest’anno verranno dismesse due line di confezionamento e due di infialamento. Poi sappiamo che nel primario staranno fermi per sette mesi, per ripartire con forse un terzo dei lotti settimanali. Ci spieghi Scaramelli cosa vuol dire “interruzione di collaborazione” perché noi riusciamo a dargli un solo nome “licenziamento”. Se voleva stare dalla parte di quelli che interrompono le collaborazioni senza un giusto motivo, poteva evitare di firmare quella mozione. Per fortuna le istituzioni non sono rappresentanti solo da lui. Ringraziamo La sinistra, parte del PD e Fratelli d’Italia”.

Nella giornata di oggi un altro lavoratore Gsk aveva diffuso una lettera pubblica per parlare della situazione: “Non sembri un discorso campanilistico – è un passaggio della lettera – ma negli ultimi anni Gsk ha decisamente intaccato il rapporto col territorio, le decisioni più importanti per il sito di Siena e Rosia vengono prese altrove e spesso comunicate all’ultimo momento. La maggior parte degli operai sono giovani, 25, 30 anni. Poca esperienza, poca coscienza, zero sindacalizzazione. Massima ricattabilità. E i sindacati? Hanno fatto degli errori nel recente passato. Hanno firmato accordi all’ultimo momento, sotto la pressione dell’imminente scadenza di troppi contratti non più rinnovabili con le nuove normative, introdotte dall’attuale governo ed entrate in vigore nell’autunno scorso. Si sono disuniti tra di loro nei momenti decisivi. E devono trovare forme nuove per coinvolgere i lavoratori. Devono preparare meglio gli scioperi. Aumentare le assemblee, essere più incisivi. La sensazione è che Gsk venda e se ne vada, entro il 2020 o giù di lì. Riduce il personale, riduce la produzione, svuota il magazzino e bye bye. A Siena non si produce più niente, a Rosia la produzione del prodotto di punta (vaccino contro la meningite B), di cui l’Azienda al momento detiene il monopolio, starà ferma per 7 mesi. Inoltre, Gsk dice che nel 2020 riprenderanno a produrre al massimo 2 lotti a settimana di tale vaccino. Nell’agosto 2018 ne produceva 9 lotti a settimana tra Rosia e Siena. Mi pare una tendenza chiara”.



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