Il Comune esce dalla Fondazione Musei Senesi. De Mossi: "Rapporto costi-benefici sproporzionato"

Di Redazione | 30 Settembre 2019 alle 16:08

Il Comune esce dalla Fondazione Musei Senesi. De Mossi: "Rapporto costi-benefici sproporzionato"

Il sindaco: “La quota di adesione non ha portato vantaggi al Museo Civico nè alla torre del Mangia”

L’assemblea consiliare ha deliberato oggi, 30 settembre, di recedere dalla Fondazione Musei Senesi, alla quale aveva aderito come partecipante istituzionale. Il sindaco Luigi De Mossi ha spiegato all’aula come “l’adesione alla Fondazione non appare indispensabile per il raggiungimento delle finalità espresse da questa amministrazione nel DUP 2019-2021, in particolare relativamente all’obiettivo di valorizzazione integrata e fruizione dei beni culturali della città”. Il primo cittadino aveva, infatti, già espresso la volontà di recedere, con nota dello scorso aprile, non partecipando all’assemblea della stessa Fondazione e non procedendo ad alcuna designazione di rappresentanti nel Consiglio di gestione. Come ha evidenziato “Dopo attenta analisi con gli uffici ho ritenuto che la quota di adesione, 16.621 euro annui (già pagata per il 2019), oggettivamente alta non ha portato vantaggi al Museo Civico e alla Torre del Mangia, i due siti che rientrano nella Fondazione. Il rapporto costi-benefici, infatti, appare sproporzionato, soprattutto perché Siena non ha avuto un ruolo centrale come invece altri musei in Provincia”.

“Perché – ha concluso De Mossi – la precedente amministrazione non ha pagato la somma di 53.379 euro relativa al periodo 2009-2013 se reputava l’adesione di vitale importanza per Siena? Il governo attuale della città ha dovuto procedere a saldare questo debito insoluto”. Una decisione, come più volte ripetuto dal sindaco, che viene motivata dall’esigenza di “reciprocità e non solo sul piano economico, ma anche su quello funzionale. Questa come altre situazioni sono all’attenzione dell’Ente, perché spese economiche che si dilatano nel tempo senza concretizzare alcun vantaggio si potrebbero configurare, anche, come danno erariale”.



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