Incidente Alex Zanardi, la perizia: ecco dove erano handbike e camion

I frame del video che immortala gli attimi prima del tragico sinistro: Zanardi è vicino alla linea di mezzeria. Ma la famiglia del campione insiste: "Prima dell'impatto l'autotreno ha invaso la corsia"

Di Redazione | 13 Ottobre 2020 alle 17:20

Incidente Alex Zanardi, la perizia: ecco dove erano handbike e camion

Procedono gli accertamenti della Procura di Siena sul drammatico incidente occorso sulla sp146 di Pienza ad Alex Zanardi lo scorso 19 giugno. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire al meglio la dinamica del sinistro, aiutati dalle perizie prodotte dai vari tecnici incaricati (il professore dell’Università di Firenze Dario Vangi per i magistrati senesi, il docente dell’ateneo di Bologna, ingegner Mattia Strangi, per la difesa dell’unico indagato, il camionista Marco Ciacci, e il perito Giorgio Cavallin, per la famiglia Zanardi). Le prime due concordano sul fatto che la caduta dall’handbike non sarebbe stata causata da guasti meccanici o da buche presenti sulle carreggiata, ma da un manovra di reazione del campione paralimpico che per evitare l’impatto con l’autotreno sarebbe finito per ribaltarsi, mentre il perito di parte della famiglia Zanardi sostiene che un attimo prima della curva maledetta, il mezzo pesante avrebbe invaso la corsia opposta inducendo il campione bolognese a perdere il controllo.

Dalla perizia di Vangi emergono interessanti foto (frame del famoso video realizzato dal videomaker perugino Alessandro Maestrini durante il passaggio della staffetta Obiettivo Tricolore) che catturano il momento esatto in cui Zanardi si trova in prossimità della curva. Lo sportivo, che aveva due ciclisti davanti e uno dietro, guida a 50 km/h e come si evince, si trova a ridosso della linea di mezzeria, una posizione reputata dai tecnici Vangi e Strangi “non corretta”, essendo l’unico del gruppo a stare più stretto. Per i periti, data la posizione assunta, all’approssimarsi del camion, Zanardi avrebbe effettuato una brusca manovra in sovrasterzo finendo per essere sbalzato fuori dal velocipede. Si parla tecnicamente di “high-side”, cioè quando la ruota posteriore si impunta disarcionando il conducente. Una caduta avvenuta nella sua corsia, con l’impatto col cerchione consumatosi invece un metro dentro quella opposta.

In un’altra foto estratta dal video, si vede bene il camion, un secondo dopo il tragico impatto, che con le ruote posteriori è sopra la linea di mezzeria. Per Giorgio Cavallin ci sarebbe stata una importante invasione della corsia prima dell’incontro in strada tra i due mezzi, anche se di ciò non ci sono chiare evidenze. “Qualora sussista una minima invasione, anche di pochi centimetri – commenta l’ingegner Strangi, luminare nel campo dell’infortunistica stradale – non è essa che determina la manovra di Zanardi, indotta dalla presenza imponente dell’autotreno, che per noi si trovava in una posizione fisiologica vista la stazza”. Ultima parola alla Procura, che dovrà decidere se rinviare a giudizio il conducente o archiviare la sua posizione: l’ipotesi di accusa è lesioni da incidente stradale.

Claudio Coli

 



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