“La Resistenza del Margine”: Silvia Folchi ridà voce alle donne partigiane senesi

Un nuovo libro che ridà volto e dignità alle donne senesi della Resistenza

Di Lorenzo Agnelli | 4 Novembre 2025 alle 17:00

Restituire nomi, identità e dignità storica a quelle donne che, nella provincia di Siena, hanno preso parte alla lotta partigiana ma che troppo spesso sono rimaste confinate ai margini della memoria collettiva. È questo il cuore del libro “La Resistenza del Margine”, nuova opera di Silvia Folchi, presidente dell’ANPI Provinciale di Siena. L’autrice ha illustrato un percorso di ricerca storica lungo e rigoroso, nato quasi per caso ma poi diventato una missione civile oltre che accademica. “Conoscevamo pochi nomi e pochissime storie delle donne partigiane senesi – racconta Silvia Folchi -. Mi sono messa a scavare negli archivi e ho trovato un numero significativo di donne: circa un centinaio tra partigiane combattenti e patriote, più quasi duecento collaboratrici”.

Donne che cucinavano, ospitavano, nascondevano, trasportavano messaggi e materiali e spesso decidevano i contatti con le Brigate. Compiti essenziali, che oggi potremmo paragonare a quelli degli ufficiali di complemento negli eserciti regolari. Eppure tutt’oggi ricoprono ruoli appunto marginali nella storia della Resistenza, come rivendica Folchi: “Hanno ricevuto in molti casi solo l’etichetta, riduttiva, di ‘staffette’, la stessa usata per i ragazzini. Una semplificazione che sminuisce un ruolo ben più complesso e pericoloso. Molte di loro hanno rischiato la vita, alcune hanno ricevuto anche la croce al merito di guerra, ma poi la storia le ha dimenticate. Da qui il titolo del libro: ‘La Resistenza del Margine’, perché la lotta delle donne non fu soltanto contro il fascismo, ma anche contro un sistema culturale che non le riconosceva pienamente come soggetti politici”.

La riflessione storica di Folchi tocca anche un nodo fondamentale: il fascismo imposto come sistema patriarcale totale. “Uscire di casa per combattere fu un atto rivoluzionario, – afferma l’autrice del libro -, tuttavia, la liberazione politica non coincise immediatamente con quella sociale. Non basta dire che il fascismo ha schiacciato le donne. È vero. Ma è altrettanto vero che nemmeno l’antifascismo, subito dopo, ha aperto loro le porte. La strada se la sono dovuta costruire da sole, e lo stanno ancora facendo”.
Un cammino che, ricorda l’autrice, trova il suo primo grande impulso negli anni ’70 con il femminismo, capace di “deviare la storia dal suo corso tradizionale” e riportare al centro i soggetti dimenticati.

“La Resistenza del Margine” non è soltanto un libro di storia: è un atto di giustizia e una restituzione identitaria. È la scelta di guardare alle radici della democrazia italiana includendo tutte le protagoniste, anche quelle cancellate dal racconto ufficiale.
E oggi, ottant’anni dopo, quella memoria torna viva, diventando strumento di consapevolezza e monito: la libertà non è mai garantita senza riconoscere tutte le voci che l’hanno costruita.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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