L'appello di De Mossi: "Manifestazione animalisti, facciamo squadra. La nostra cultura è superiore"

Di Redazione | 3 Dicembre 2018 alle 23:27

L'appello di De Mossi: "Manifestazione animalisti, facciamo squadra. La nostra cultura è superiore"

Il discorso del sindaco durante la presentazione di Scatti in Campo 2018

Si è tenuta questo pomeriggio alla sala delle Lupe la presentazione di di “Scatti in Campo 2018”, il volume fotografico con le immagini più belle del Palio e delle Carriere del 2018, scattate da Mauro Agnesoni, Mauro Guerrini ed Elisa Lovati. Oltre agli autori, presenti i priori delle Contrade e tanti contradaioli, e con loro hanno presenziato anche  sindaco Luigi De Mossi, il presidente del Consorzio di tutela per il Palio Simone Bari, e Florio Faccendi, presidente di Banca Cras.

Durante la presentazione ha preso la parola il sindaco che oltre a commentare l’iniziativa: “questa opera – ha detto – è la dimostrazione di quello che siamo davvero, che la maggioranza ama, in Italia, nel mondo, in europa, che viene ammirata a vedere le nostre tradizioni, i nostri luoghi sacri” ha fatto un appello ai cittadini e ai contradaioli con un lungo discorso, seguito da un scrosciante applauso, sulla imminente manifestazione degli animalisti contro il Palio in piazza Amendola, fissata per il 9: “Con tutte le nostre diversità sappiamo riconoscere i bisogni e le necessità, sappiamo fare squadra – è l’accorato discorso del primo cittadino – E’ quello che chiedo domenica prossima, facciamo squadra e vedere che nostra civiltà è superiore, che noi siamo la cultura della tradizione che si stempera e si rivolge al futuro. Noi dobbiamo dimostrare che nessuno ci può intaccare, non abbiamo da dimostrare nulla a nessuno, altri vogliono utilizzare e sporcare questa bellezza per accreditarsi nel mondo. Dobbiamo essere una sola famiglia, un solo gruppo, senza accettare provocazioni, senza rispondere anche se gli altri hanno torto. Sono sicuro che i priori sapranno trasmettere questo messaggio ai popoli, noi abbiamo da perdere nel confrontarci con questa gente, che porta la cultura dell’offesa, della violenza, dell’insulto, ci vogliono portare in discussioni che non ci appartengono. Noi siamo conflittuali tra noi per rispetto di una bandiera e di una tradizione familiare, tuteliamo, quando siamo nel Campo, il sacro diritto di veder prevalere la nostra contrada, con precisi rituali. Non siamo un popolo violento, dimostriamolo domenica”.



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