Le parole del Sindaco De Mossi durante la presentazione del drappellone

Di Redazione | 10 Agosto 2018 alle 19:21

Le parole del Sindaco De Mossi durante la presentazione del drappellone

Ecco le parole del primo cittadino in occasione della presentazione del palio del 16 agosto 2018

“Tra poche ore la nostra Festa entrerà in quel crescendo di emozioni che ci accompagneranno al 16 sera, quando le speranze e l’attesa dei nostri popoli saranno interamente rivolte verso Piazza del Campo. L’opera che presentiamo questa sera – dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo – è stata realizzata da un artista particolarissimo, uno dei maggiori pittori neoespressionisti attivi in Europa. Come molti ricorderanno i suoi lavori sono stati in mostra ai magazzini del Sale ed oggi la città riceve la sua ultima opera, il cencio per il nostro Palio. Quando un grande artista si deve confrontare con la nostra Festa, il primo valore è quello dell’unicità, unicità della nostra città, delle nostre Contrade, unicità del Palio. In questo non c’è e non può esistere mediazione. In questo dipinto in effetti vi è stata alcuna mediazione. Tutto è denso, forte, diretto. Lo sono le emozioni del Palio, lo è questo dipinto di grande impatto. Dalla mano di Szymkowicz, è emersa un’esplosione di colori; una dimensione che tocca la memoria, che ha echi lontani, che cita maestri italiani recenti e passati: da Guttoso a Francesco Del Casino. L’artista ha lavorato tra il confine del familiare, del sé, e quello del collettivo. I colori utilizzati creano un effetto di movimento, prendono forma, si “spingono” verso il popolo vittorioso, quasi a volerlo toccare. Un effetto come se l’intera opera fosse quasi tridimensionale, un’apertura del e sul proprio intimo che l’artista ha così voluto portare a Siena: una felice contaminazione di culture diverse, di forme e di segni particolari. La figura della Vergine è dominante e suggestiva al contempo: una Madonna molto giovane e bella che tiene tra le braccia, quasi a cullarlo un cavallino bianco, quasi una Natività pagana. Nel contempo, Szymkowicz ha cercato di cogliere l’essenza del dinamismo allontanandosi da una staticità innaturale in fin dei conti non veritiera: un cavallo bianco in movimento che vuole raggiungere un altro cavallo, nero, nella conchiglia di Piazza. Il bianco e il nero che si uniscono come nella Balzana: una comunione di popolo e di municipalità. I richiami alla nostra terra continuano. Szymkowicz ha scelto un prato di girasoli come aureola della Vergine e ancora i cipressi, le nostre campagne, il cielo blue intenso, le stelle. Tutti elementi che riconducono all’unicità del territorio senese. A sinistra del Drappellone è raffigurato, inoltre, un dettaglio della Cupola del Duomo mentre, a destra, si erge maestosa la Torre del Mangia dove, all’interno dell’orologio, il pittore ha voluto lasciare un suo personale autoritratto a dimostrazione di quanto sia immedesimato nella nostra città e nelle sue tradizioni: l’autore si colloca in tal modo nel ruolo di spettatore, che lo spoglia di significati altri poiché adesso l’artista sa che la sua opera si trasformerà in qualcosa di diverso, poiché è da quel punto che egli guarda la nostra Festa. Non più, anzi non solo tela e lavoro dal significato artistico, ma oggetto simbolo di appartenenza, oggetto di proprietà di una città intera: gloria, senso e giubilo di una comunità che vince e perde insieme”.



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