Medico giù dall'ambulanza, Marchetti (FI): "Stop a tagli non concordati"

Di Redazione | 10 Luglio 2018 alle 14:18

Medico giù dall'ambulanza, Marchetti (FI): "Stop a tagli non concordati"

Il capogruppo forzista in Consiglio regionale: “Politica dell’improvviso che impedisce ai sanitari di lavorare serenamente”

“No a un 118 ridisegnato alla chetichella, senza accordi con le categorie professionali e senza informazione alla cittadinanza e ai suoi rappresentanti come accaduto a Siena con la sottrazione del medico dall’equipaggio dell’ambulanza che copre l’area comunale della Città del Palio e i comuni di Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Murlo, Sovicille, Castelnuovo Berardenga e Asciano»: piglio deciso per il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che aveva lui stesso dato notizia, il 28 giugno scorso, dell’operazione che dal 4 luglio avrebbe lasciato a piedi il medico solitamente in servizio in ambulanza nella zona senese. In quell’occasione Marchetti presentò subito un’interrogazione alla giunta regionale, ma l’atto è stato preceduto dai fatti.

“Qui non si tratta di fare discriminazioni tra professionisti: medici e infermieri sono entrambe figure indispensabili e non interscambiabili nella filiera del soccorso in emergenza sanitaria. Ognuno ha le sue competenze per le quali è altamente qualificato, così come sarebbe impensabile un 118 senza i volontari. Non è questo il punto, ma la sordina con cui si va a sfilare da Siena una di queste fondamentali competenze specifiche, quella medica legata in particolare a diagnosi e scelta terapeutica. Non poca cosa”, sottolinea Marchetti.

“Dinanzi a questo metodo da reame – prosegue – è normale che poi tutti ci si ribelli. Per parte nostra noi siamo a fianco dei senesi, dei turisti che affollano in estate la città del Palio e che, scongiuri facendo, ampliano la platea dei potenziali pazienti del soccorso, a fianco dei medici, degli infermieri e dei volontari tutti soggetti a questa politica dell’improvviso che impedisce il sereno svolgimento del loro lavoro”.



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