Mensa scolastica di Siena, nasce l'osservatorio di genitori e insegnanti

Dopo le polemiche e il dialogo con l'Amministrazione, l'iniziativa delle famiglia: "Un cambiamento per la nostra mensa è quindi non solo necessario ma indispensabile, i problemi di Asp sono decennali"

Di Redazione | 28 Giugno 2021 alle 13:16

Mensa scolastica di Siena, nasce l'osservatorio di genitori e insegnanti

Siena, nasce l’osservatorio per una mensa scolastica sana e sostenibile “W la pappa col pomodoro”. “Nelle scorse settimane – spiega un rappresentate dei genitori – è partita da un gruppo di genitori e insegnanti una lettera indirizzata al Comune di Siena con una serie di proposte per migliorare la qualità e sostenibilità della mensa scolastica della nostra città gestita dall’ASP Siena. La lettera ha raccolto, in poche settimane, più di 600 firme in un meccanismo di spontanea adesione, nato anche dal fatto che i genitori hanno preso attraverso diverse immagini dei pasti nei vassoi,  consapevolezza di quello che i nostri figli mangiano a Scuola”.

“I problemi della mensa ASP – si prosegue – sono vecchi di almeno un decennio: scarsi investimenti in formazione e innovazioni sostenibili sia nel meccanismo di scelta dei prodotti (senza prediligere filiera corta e di prossimità,alimenti biologici e integrali) sia negli  strumenti e nelle nuove modalità che possono aiutare a “cucinare” e a “sporzionare”. La pandemia ha fatto emergere solo vecchi problemi”.

“È iniziato immediatamente un confronto con il Comune, con i vertici dell’ASP e con i coordinatori della Mensa e abbiamo apprezzato la disponibilità al cambiamento. Una mensa nuova, sana e sostenibile è una opportunità per tutti, per primi i lavoratori e le lavoratrici della mensa comunale centralizzata. Anche perché nonostante gli impegni dell’ASP, la classifica annuale di Foodinsider  –  https://foodinsider.it/   –  autorevole organizzazione nazionale  di monitoraggio della ristorazione scolastica, ha collocato la mensa scolastica ASP della nostra città al 45 posto (su 54 valutazioni) praticamente molto lontani dalla top ten, dove ci sono realtà che addirittura cucinano più pasti della nostra e soprattutto che non hanno costi superiori alla nostra mensa”.

“Un cambiamento per la nostra mensa è quindi non solo necessario ma indispensabile. La mensa per le nostre bambine e per i nostri bambini non deve solo riempire la pancia: il pasto a mensa è un momento di educazione ma è anche e soprattutto il momento che serve a investire sulla salute dei bambini, sulla sostenibilità del pianeta ed una opportunità economica per i produttori locali. Su queste basi con la volontà di controllare, informare, proporre, collaborare, denunciare se fosse necessario, animato da un gruppo di genitori ed insegnanti abbiamo deciso di far nascere nella nostra comunità l’Osservatorio “W la pappa col pomodoro per una mensa scolastica sostenibile e di qualità”.  La necessità di capire quello che i nostri bambini mangiano nella mensa scolastica non è un vezzo senese ma è frutto di un movimento nazionale  che parte da studi scientifici che ci dicono che il pasto a scuola è il momento dove i nostri figli formano il gusto e la sensibilità a cibi sani, buoni, nutrienti e sostenibili in linea con i principi della dieta mediterranea. Ed è per questo che una delle prime cose che a settembre chiederemo all’ASP, alle Scuole è la quotidiana foto dei vassoi con il cibo che viene fornito ai nostri bambini e ne faremo un diario pubblico sui social per tenere informati i genitori di quello che viene preparato nella mensa e di quello che viene sporzionato. Inoltre auspichiamo il ritorno a visite, anche non programmate,  nelle cucine centralizzate dell’ASP per  verificare e controllare; inoltre auspichiamo che la Commissione Mensa ritorni a riunirsi come da Regolamento. Ciò nella assoluta consapevolezza dell’importanza che un servizio pubblico, come quello della ristorazione scolastica, ha per una comunità e per i suoi futuri cittadini. In tale ottica l’Osservatorio vuole rappresentare uno strumento di dialogo tra gli attori che operano nell’ambito alimentare (Istituzioni, aziende, Associazioni e lavoratori del settore) per favorire la creazione delle migliori condizioni nell’erogazione del servizio sia per l’utenza che per chi lo gestisce”.



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