Monaciani espulsi dal Pd, si attendono le comunicazioni ufficiali della commissione di garanzia

Di Redazione | 31 Luglio 2018 alle 18:33

Monaciani espulsi dal Pd, si attendono le comunicazioni ufficiali della commissione di garanzia

Epurati secondo statuto tutti coloro che hanno sostenuto la candidatura autonoma di Alessandro Pinciani alle Comunali, in contrapposizione a Bruno Valentini

Nel corso della riunione della commissione provinciale di garanzia del Pd di ieri sera, una sessantina di tesserati Pd della corrente monaciana del partito sono stati espulsi in seguito alla decisione presa durante le ultime elezioni comunali di schierarsi apertamente contro il candidato ufficiale del Partito Democratico, Bruno Valentini. Si attendono adesso le comunicazioni ufficiali ed i verbali della Commissione, visto anche che gli stessi “epurati” ad oggi non hanno ricevuto ancora nessun avviso, come ad esempio fa sapere l’ex presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci.

L’espulsione era nell’aria già ad aprile, da quando Alessandro Pinciani – anche lui fra gli espulsi – annunciò la sua candidatura autonoma alle comunali del 20 giugno, ed è stata applicata da statuto “Sono escluse – recita il comma 9, art 2 – dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori del Pd le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da quello del Partito democratico. Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al Pd, o comunque non autorizzate dal Pd, sono esclusi e non più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’Anagrafe degli iscritti”.

La corrente monaciana del Pd senese era da tempo in rotta con gli organi dirigenti del partito, non avendo prima partecipato all’assemblea comunale per la votazione del candidato sindaco di fine marzo sia all’ultima successiva alla disfatta elettorale del ballottaggio, dove i nomi segnalati alla Commissione dall’ormai ex segretario Simone Vigni erano stati messi al vaglio.

Non finisce qui: a rischiare sono anche coloro che hanno sostenuto e aiutato la raccolta firme di Nadia Maggi, altra candidata alle amministrative senesi.

 



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