Oggi l'autopsia dell'operaio morto in cava a Rapolano. Area sotto sequestro, scattati tre avvisi di garanzia

Di Redazione | 24 Gennaio 2018 alle 12:20

Oggi l'autopsia dell'operaio morto in cava a Rapolano. Area sotto sequestro, scattati tre avvisi di garanzia

Procura al lavoro: l’ipotesi di accusa è di omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza sul lavoro

E’ prevista oggi l’autopsia sul corpo di Elvir Kamberovic, l’operaio 36enne residente ad Asciano tragicamente scomparso lunedì cadendo da un’altezza di 11 metri nella cava di travertino in località Bagno Marii a Rapolano Terme. L’uomo stava riparando una recinzione, quando per cause ancora in fase di accertamento, ha perso l’equilibrio precipitando fatalmente nel vuoto.

La sua morte ha scatenato molte polemiche, riaprendo la discussione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro nel comparto lapideo del travertino, tanto che i sindacati hanno indetto per domani un presidio davanti alla Prefettura per sollecitare maggiori garanzie. La Procura di Siena, attraverso il dottor Nicola Marini titolare del fascicolo, sta intanto indagando per determinare eventualità responsabilità in seno all’azienda dove lavorava Kamberovic, e ha fatto scattare tre avvisi di garanzia: uno ha raggiunto il direttore delle cave, che si è rivolto allo studio legale De Martino di Siena.

Le ipotesi di accusa sono di omicidio colposo e di violazione delle norme di sicurezza sul lavoro: l’inchiesta continua serrata e avvolta dal massimo riserbo, con l’area della tragedia che è stata posta sotto sequestro per completare tutti i necessari rilievi.

L’ultima presa di posizione sulla vicenda è di Liberi e Uguali Siena: “Ancora una morte sul lavoro – ha detto Fulvio Mancuso – Ancora un operaio, un giovane uomo di 37 anni. Questa volta a Rapolano Terme, nella nostra provincia. Come già dichiarato dalle Organizzazioni sindacali, le morti nel settore lapideo e dell’edilizia aumentano, e senza una più forte prevenzione, formazione sul processo produttivo e consapevolezza del rischio ma anche senza intensificazione dei controlli da parte delle strutture pubbliche, continueremo a piangere queste inaccettabili morti. E soprattutto lo faranno le famiglie colpite, alle quali va tutta la nostra vicinanza e il nostro cordoglio. Per tutto questo aderiamo e saremo presenti al presidio indetto dai rappresentanti dei lavoratori e dei sindacati per giovedì 25 gennaio alle ore 11 in Piazza Duomo di fronte alla Prefettura. Liberi e Uguali si batte per rimettere al centro delle priorità politiche ed economiche i diritti sociali, e i diritti dei lavoratori in particolare. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva erosione, anche di fatto, delle tutele e dei diritti dei lavoratori, compresi quelli alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro, all’aumento progressivo delle diseguaglianze, a nuove forme di sfruttamento, al dilagare della povertà in contrapposizione all’accumulo di ricchezze enormi nelle mani di pochi. In questo contesto, duro e doloroso per gli strati sociali più deboli, anche le morti sul lavoro aumentano contribuendo a segnare una fase storica buia, nella quale, proprio per questo, occorre ripartire dalla ricostruzione della fondamenta di una società realmente democratica, “per i molti e non per i pochi”. Con un semplice programma e obiettivo sociale e di governo: dare piena attuazione alla nostra Costituzione”.

Claudio Coli



Articoli correlati