Oggi l'esposizione in Cattedrale della reliquia del Beato Ambrogio

Questa sera alle 18.30, in occasione dell’Ottavario in Albis, sarà esposta la reliquia conservata in Palazzo Sansedoni

Di Redazione | 16 Aprile 2021 alle 9:22

Oggi l'esposizione in Cattedrale della reliquia del Beato Ambrogio

Venerdì 16 aprile, nell’ambito dello svolgimento dell’Ottavario in Albis, sarà esposta in Cattedrale la reliquia del Beato Ambrogio, conservata presso la Cappella di Palazzo Sansedoni, antica dimora dell’omonima nobile famiglia e attuale sede della Fondazione Mps, che ne perpetua la testimonianza.

In rispetto delle antiche tradizioni, e a un anno di distanza a causa della pandemia, l’Ottavario in Albis è stato ugualmente organizzato seppur con le condizioni e limitazioni imposte per il perdurare dell’emergenza. La cerimonia in Cattedrale risale al 1567, quando dopo la fine del lungo assedio in seguito alla guerra con i fiorentini, la città era stanca e stremata. Da allora, secondo la tradizione la Consorteria delle Compagnie Laicali elegge un’immagine venerata all’interno dell’antico stato senese: il sabato precedente la Domenica in Albis l’immagine viene portata in processione nel Duomo di Siena e la domenica si apre l’ottavario con la Messa celebrata dall’Arcivescovo. Le sere successive durante la Messa vespertina i fedeli si recano in pellegrinaggio in Duomo per rendere omaggio alla sacra immagine.

Su richiesta dei Padri Domenicani, è stata esposta sull’altare della Cattedrale l’immagine e il reliquario del Beato Ambrogio Sansedoni (1220-1286) custodito e venerato nella Basilica Caterinata di San Domenico a Siena. L’organizzazione spetta alle Compagnie laicali della città, nate per finalità assistenziali e religiose.

Il 16 aprile ricorre la nascita del Beato Ambrogio, figura di spicco della famiglia Sansedoni, illustre concittadino e testimone di fede e storia della nostra città. Durante la messa vespertina alle 18.30, la reliquia sarà quindi esposta sull’altare della Cattedrale. La reliquia, dono dei Padri Domenicani alla Fondazione, è conservata in un prezioso reliquiario d’argento, opera dell’orafo Lucio Minigrilli che ne ha disegnato la forma e delle Argenterie Raspini che lo hanno realizzato.



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